Euro digitale, la Bce annuncia che il 1 novembre inizierà ufficialmente la fase di preparazione che si concluderà con l’introduzione della valuta entro i prossimi 5 anni. Un processo iniziale aperto ieri dal Consiglio della Banca Centrale Europea, che avrà come obiettivo una fase di istruttoria che durerà due anni. Durante i quali verrà studiata la progettazione e la distibuzione dell’euro digitale. Questo non solo sarà occasione per gettare le basi della nuova moneta.



Quindi come dichiarato dal direttivo, in attesa di approvare una legge,  il primo periodo sarà comunque utile a: “Rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa“. Soltanto alla fine del processo legislativo però si potrà conoscere quale sarà la decisione finale in merito ai volumi consentiti di acquisto e di utilizzazione per ogni cittadino, e soprattutto se dotare o no tutti i residenti di questa opzione di pagamento complementare all’uso della valuta tradizionale.



Bce prepara fase iniziale dell’euro digitale: “Accrescerà la resilienza del sistema dei pagamenti”

Come funzionerà esattamente l’euro digitale, ancora non è perfettamente chiaro. Perchè in ogni caso l’ultima parola spetterà sempre alla Bce. Inoltre è attesa la conclusione di un lungo porcesso che in questi cinque anni di tempo porterà alla pubblicazione ufficiale di un manuale con leggi chiare in merito all’utilizzazione della valuta. Nel rapporto pubblicato dalla Banca Centrale Europea si legge che la moneta europea alternativa e complementare alla valuta tradizionale sarà: “a sostegno della concorrenza, della digitalizzazione e dell’innovazione, per rafforzare
l’autonomia strategica dell’Europa e accrescere la resilienza del nostro sistema dei pagamenti“.



Altra questione da risolvere sarà quella della privacy. La moneta unica digitale infatti dovrà garantirne il rispetto allo stesso modo di quella contante. Su questo la Bce è da sempre molto chiara e specifica che non dovrà essere motivo di preoccupazione. Perchè la Banca Centrale non avrà in alcun modo accesso ai dati dei cittadini utilizzatori dell’euro digitale. Una norma che però non potrà essere rispettata in caso scelgano prestatori di servizi di pagamento come le piattaforme bancarie, perchè in quel caso vige la norma di conoscere i nominativi di tutti i clienti.