Il caso scaldalo degli eurodeputati pagati da Mosca per rilasciare interviste e dichiarazioni propagandistiche e fake news pro Russia, anti Ucraina e anti Ue, arriva a Bruxelles e sembra essere diventato il nuovo Qatargate. L’inchiesta infatti sta svelando alcuni meccanismi che potrebbero ribaltare in alcuni casi gli equilibri in vista delle prossime elezioni. L’intrigo è stato inizialmente scoperto dai servizi segreti di Praga, e successivamente è arrivato l’annuncio ufficiale del premier ceco Petr Fiala, che ha confermato che il Cremlino avrebbe usato denaro per comprare influenza occulta. Come pubblica il Corriere della Sera, ora i singoli casi saranno esaminati dalla presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, che ha affermato di essere al corrente delle accuse.
Il principale mezzo di informazione per diffondere le notizie e le interviste era il portale “The Voice of Europe“, che a differenza del nome era in realtà la voce dei politici euroscettici, che attraverso questa rete di informazione, proponevano versioni contrastanti circa la guerfa in Ucraina, con molte news che chiaramente mettevano in cattiva luce Zelensky e l’esercito di Kiev.
Chiuso il sito The Voice of Europe, diffondeva fake news tramite eurodeputati pagati da Mosca
Il sito Voice of Europe, al centro dello scandalo sugli eurodeputati pagati da Mosca per diffondere fake news e propaganda pro Russia, è stato chiuso. All’interno del portale è stata trovata la chiave dell’intrigo, alcuni codici sorgente erano scritti in cirillico. Anche se la maggior parte degli articoli risulta scritta in modo molto approssimativo, quindi si presume fossero opera di intelligenza artificiale. Secondo l’inchiesta portata avanti da Praga ed ora estesa alle altre nazioni europee coinvolte, dietro all’ingaggio dei politici ci sarebbe uno tra i più fidati amici di Putin, Viktor Medvedchuk, conosciuto per essere stato anche padrino di battesimo di una delle figlie del presidente.
I pagamenti avvenivano in contanti ma anche tramite criptovalute e per le cifre coinvolte si parla di centinaia di migliaia di euro. Tra i Paesi coinvolti nel traffico figurano: Polonia, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Ungheria. Al momento non è stata menzionata l’Italia ma ci sarebbero due politici che risultano in interviste che sono ancora visibili sul canale Youtube del sito incriminato.