Gli Usa hanno interrotto lo sviluppo di nuovi impianti per esportare gas naturale liquefatto (Gnl) e questa decisione preoccupa il mondo intero. Le associazioni industriali americane, ma anche quelle di Europa e Giappone, come riportato da Il Sole 24 Ore, hanno chiesto al presidente Joe Biden di “riconsiderare la sua decisione”. Il timore infatti è che i prezzi possano tornare pericolosamente a rialzarsi.



Joe Biden da parte sua è deciso a non andare avanti. Il motivo è da ricondurre ai possibili effetti negativi derivanti dall’utilizzo degli impianti in questione. È per questo che ha richiesto uno studio che chiarisca meglio l’impatto climatico, ma anche quello economico. Non sono dell’idea che questo sia necessario, invece la Us Chamber of Commerce, la Keidanren e la BusinessEurope, che hanno chiesto il dietrofront. Anche diverse realtà italiane sono della stessa idea. “In Baker Hughes crediamo molto alle nuove energie, ma il gas è vitale per promuovere la decarbonizzazione. Se vogliamo un sistema energetico più pulito dovrà essere combustibile di transizione e anche di destinazione”, ha affermato Lorenzo Simonelli, presidente e ceo del colosso dei servizi all’industria dell’energia.



Europa e Giappone chiedono dietrofront a Biden su impianti GNL: gli appelli

Oltre alle imprese, anche i Governi hanno preso posizione nei confronti degli Usa per l’interruzione dello sviluppo di nuovi impianti per esportare gas liquefatto. Tra questi quello italiano. “Gli americani ormai sono l’Arabia Saudita del Gnl, da loro ci si aspetta una guidance”, questo il parere di Valentino Valentini, viceministro dell’Industria e del Made in Italy. Anche la Germania si è accodata all’appello. “Speriamo davvero che la collaborazione continui”, ha aggiunto il segretario di Stato Jörg Kukies, consigliere del cancelliere Olaf Scholz.



Gli Usa in virtù del pressing hanno provato a distendere gli animi. “Questo non è un bando all’export, è solo una pausa, necessaria per autorizzare in modo più responsabile e meglio informato”, ha replicato Brad Crabtree, sottosegretario all’Energia. È da capire però cosa accadrà realmente, anche in relazione alle elezioni di quest’anno.