Si inizia a pensare alla “fase 2” e a una riapertura graduale dei Paesi europei che hanno imposto il lockdown a causa dell’emergenza coronavirus. L’inizio di questa settimana è stato decisivo in questo senso: lunedì l’Austria, la Danimarca, la Repubblica Ceca e oggi la Norvegia hanno annunciato di aver deciso di iniziare ad allentare la stretta su alcune delle restrizioni introdotte per contenere la diffusione del covid-19. Sono i primi passi ufficiali, al di là delle dichiarazioni di intenti. Alcune riaperture mirate saranno disposte in Repubblica Ceca già durante questa settimana, mentre subito dopo Pasqua toccherà a Danimarca, Austria e Norvegia impostare un seppur graduale ritorno alla vita. Si tratta comunque di un effetto domino che riguarderà anche l’Italia entro la fine del mese, così come altre nazioni come Francia, Spagna, Belgio e Finlandia hanno incaricato delle commissioni scientifiche e tecniche per impostare nel dettaglio l’uscita dalla quarantena, pur non avendo ancora ufficialmente annunciato date. In Germania come in Italia si è cominciato a parlare di fase 2, ma anche in questo caso non ci sono ancora riferimenti temporali.
I PIANI DI RIAPERTURA NEI SINGOLI PAESI
Come detto toccherà alla Repubblica Ceca aprire la sfilza della fase 2: Karel Havlicek, ministro dell’Industria locale, ha annunciato che da giovedì 9 aprile potranno riaprire alcuni negozi e si potrà tornare a fare attività fisica all’aperto, naturalmente da soli. Dopo Pasqua toccherà ad altre attività commerciali, così come dal 14 aprile chi ne avrà comprovata necessità potrà uscire dallo Stato, pur osservando una quarantena di due settimane al rientro. La prima ministra norvegese Erna Solberg ha invece annunciato la riapertura delle scuole dal prossimo 20 aprile, mentre in Austria il cancelliere federale Sebastian Kurz ha stabilito la riapertura di alcuni negozi, ma sottolineando che il rispetto delle misure igienico-sanitarie e del distanziamento sociale saranno fondamentale per confermare la riapertura progressiva del paese che ha vissuto giorni ad alto rischio. In Danimarca la prima ministra Mette Frederiksen ha stabilito la riapertura delle scuole primarie dal 15 aprile, pur sottolineando: “La nostra strategia non si basa sull’immunità di gregge e io non credo che torneremo alla Danimarca che conoscevamo prima del coronavirus, ma è altrettanto importante che non teniamo il paese chiuso più a lungo di quanto necessario“.