La ripresa economica in Europa sta migliorando meglio delle previsioni della Bce. La stessa Banca Centrale ha infatti pubblicato un Bollettino Economico nel quale sono stati analizzati gli ultimi indici di andamento dei redditi, dei salari, dell’occupazione e dei consumi, mostrando aumenti dei livelli superiori alle aspettative. Come scritto nel documento inoltre questo andamento sarebbe destinato a proseguire aumentando ulteriormente nel prossimo periodo: “La ripresa dell’economia dell’Eurozona a inizio 2024 ha superato i livelli attesi dagli esperti della Bce ed è destinata a proseguire nel breve periodo, a un ritmo superiore rispetto a quello precedentemente previsto“.
Il merito di questo, come attesta la Bce, va alle famiglie, che con maggiori investimenti e consumi hanno contribuito solidamente all’incremento trainandolo oltre le stime. Oltre alle famiglie, gli altri fattori che hanno inciso sui miglioramenti sono stati: l’aumento dei salari e di conseguenza anche dei redditi disponibili che hanno così prodotto una maggiore fiducia degli investitori. Così come un allentamento delle misure restrittive che fino ad ora avevano caratterizzato la politica economica dell’Ue.
Bce: “Crescita economica Ue è in ripresa, aumentano redditi, investimenti e consumi delle famiglie”
La Bce, nell’ultimo Bollettino Economico ha sottolineato che la crescita economica dell’Europa è aumentata andando oltre le aspettative derivate dai dati analizzati in precedenza. Secondo gli esperti della Banca Centrale Europea infatti ora si possono fare previsioni più positive per il futuro. Le nuove previsioni, pubblicate a giugno mostrano che l’attesa dei tassi di ripresa è di +0,9% nel 2024, + 1,4% nel 2025 e 1,6% nel 2026. Con questo andamento quindi, come spiegato nel report: “Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine“.
Su questo andamento positivo hanno influito soprattutto i consumi che sono aumentati specialmente da parte delle famiglie, grazie ad una maggiore disponibilità economica, per gran parte dovuta anche a consistenti aumenti salariali e ad un minore tasso di disoccupazione. Nel documento infatti viene sottolineato che a spingere la crescita è stato: “Il miglioramento del reddito disponibile reale in presenza di una robusta dinamica salariale, del graduale aumento della fiducia e del miglioramento delle ragioni di scambio“.