L’ambasciatore russo Alexei Mechkov è stato convocato a Parigi dal ministero degli Esteri francesi per via della pubblicazione su Twitter di alcune caricature che la diplomazia d’Oltralpe ha giudicato “inaccettabili”. Come riporta l’agenzia stampa ANSA, uno dei disegni postati sul profilo dell’ambasciata mostra “gli europei in ginocchio leccare il posteriore dello zio Sam con la scritta in inglese ‘European solidarity as it is’ (‘La solidarietà europea nei fatti’)”. Un’immagine abbastanza forte, dunque, anche se la seconda caricatura non scherza, presentando “l’allegoria di un’Europa malata, distesa su un letto a cui presunti avvelenatori – Stati Uniti e Unione europea – iniettano diverse sostanze, denominate ‘neonazismo’, ‘russofobia’ o ‘Covid-19′”.



Con il conflitto in corso in Ucraina, questo non è certamente il modo migliore per arginare gli scontri e le tensioni. Lo fa presente il Quai d’Orsay, che dichiara: “Ci sforziamo di mantenere un canale di dialogo serio con la Russia, ma queste azioni sono perfettamente inappropriate”. France Presse si è messa prontamente in contatto con l’ambasciata di Russia a Parigi, la quale ha confermato che “la questione del tweet pubblicato è stata evocata dall’ambasciatore durante la convocazione di questa mattina al Ministero assieme ad altre questioni messe sul tavolo”.



AMBASCIATORE RUSSO CONVOCATO A PARIGI: “TWEET PER ATTIRARE L’ATTENZIONE SULLE PROVOCAZIONI E GLI ATTI DI VANDALISMO VERSO LA RUSSIA”

ANSA riporta che il tweet dell’ambasciatore russo è stato rimosso dal profilo ufficiale ‘Russie en France’, mentre l’ambasciatore russo ha tenuto ad “attirare l’attenzione dei nostri colleghi francesi sulle provocazioni e gli atti di vandalismo verso le rappresentazioni diplomatiche russe in Francia.

Giova ricordare come la Francia detenga la presidenza di turno dell’Unione europea e dall’inizio della guerra il presidente Emmanuel Macron si sia speso nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto. Come ha spiegato stamattina Gabriel Attal, portavoce del governo, “con il capo del Cremlino non c’è nessuna forma di ingenuità o di condiscendenza. Macron ha sempre detto le cose guardando l’omologo russo dritto negli occhi e continua a parlare con Putin, anzitutto, su richiesta di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino chiede regolarmente al presidente Macron di chiamare Putin per fungere da intermediario tra i due e far passare un certo numero di messaggi”.