L’Europa e la Nato non sono pronte per affrontare militarmente un conflitto diretto con la Russia perchè le difese sono insufficienti e costose. Secondo quanto emerge da uno studio condotto dall‘Istituto Kiel in Germania, uno dei più importanti centri di ricerche economiche mondiali, la produzione di armi nelle industrie locali è troppo cara e scarsa per poter essere adeguata a sostenere una guerra che coinvolga direttamente i paesi europei. In particolare la ricerca si è concentrata sull’analisi dei possibili prezzi di armamenti, mezzi ed equipaggiamenti sia di terra che aerei, sottolineando quanto, nonostante gli annunci dei governi sull’aumento di finanziamenti al settore difesa, sia altamente improbabile riuscire ad utilizzare queste attrezzature nel concreto.
Oltre ad aver inserito esempi concreti sul enorme impegno economico che l’Europa dovrebbe sostenere nell’ipotesi di un attacco russo, lo studio di Kiel ha evidenziato anche che le strategie di difesa hanno dimostrato l’impreparazione generale. La chiara conferma c’è stata sul campo in Ucraina, dove si sta assistendo, come sottolineano i ricercatori, ad un fallimento sia a livello di piani che di mezzi, che sono risultati nella maggior parte dei casi non adeguati a respingere gli attacchi missilistici russi, soprattutto quelli con droni.
In Europa un conflitto con la Russia non sarebbe economicamente sostenibile, studio Kiel: “Difese scarse e strategie inadeguate”
Lo studio tedesco dell’Istituto Kiel, ha approfondito le analisi sulle effettive capacità di difesa che l’Europa e in particolare la Germania, avrebbero in caso di attacco Russo. I risultati dello studio sono stati sconfortanti perchè hanno dimostrato che dal lato pratico i paesi europei non sono affatto pronti per sostenere un conflitto sul campo e neanche per fronteggiare le eventuali invasioni sia di terra che aeree. La produzione di armi nelle industrie Ue è aumentata per far fronte alle esigenze di sostegno all’Ucraina, tuttavia resta scarsa e con prezzi troppo elevati.
Uno dei più importanti fattori che influenzano la carenza nelle industrie è la difficoltà di reperire materie prime fondamentali a costi accessibili, l’altro è la mancanza di flotte aeree e di sistemi che siano capaci di respingere sciami di droni. La conclusione è inquietante, soprattutto alla luce della possibilità sempre più concreta di un coinvolgimento diretto della Nato contro la Russia, come ha evidenziato la ricerca: “Non è economicamente sostenibile una guerra e le difese aeree fornite dalla NATO hanno svolto un lavoro mediocre o estremamente scadente in Ucraina, preannunciando un futuro mortale per l’Europa se il problema non verrà risolto”.