L’Europa “ha pagato il prezzo” della dipendenza della Germania dalle importazioni di gas dalla Russia, “un grande errore” che è “difficile capire”: questa l’ammissione del ministro dell’Economia e della Protezione del clima tedesco Robert Habeck al Forum economico globale in corso a Davos, riportata dai colleghi di Nova.



Il braccio destro del cancelliere Scholz ha ricordato la cessione delle raffinerie di petrolio firmata da Berlino ai gruppi per l’energia di Mosca. Qualche esempio, la vendita di impianti ai colossi Gazprom e Rosneft nel 2015, appena un anno dopo l’annessione della Crimea annunciata dal Cremlino, nonostante il mancato riconoscimento della comunità internazionale. Habeck ha sottolineato a tal proposito che “la Germania ha ora l’obbligo” di contribuire a risolvere la crisi dell’energia che sta attanagliando l’Europa.



L’ammissione del vicecancelliere tedesco Habeck

Ma non è tutto. Come evidenziato da Libero, è anche a causa della Germania che si litiga sulla possibilità di attivare uno strumento comune a livello europeo per fornire un sostegno ai Paesi con debiti alti e margini stretti di bilancio. La proposta è stata messa sul tavolo dal governo guidato da Mario Draghi e ora sostenuta dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “Servono strumenti comuni come Next Generation EU e SURE, che possono essere replicati con successo nel contesto dell’attuale crisi”, l’analisi del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.



Le parole di Habeck non sono passate inosservate. Tranchant la presa di posizione di Nicola Procaccini, responsabile dipartimento energia e ambiente di FdI: “Uno degli irriducibili avversari del price cap è stato il governo socialista tedesco, il cui ministro dell’Economia Robert Habeck, dei Verdi, ha testualmente detto oggi: ‘È vero, ad agosto abbiamo distrutto il mercato del gas e fatto salire i prezzi fino a 350 euro a megawattora, ma dovevamo riempire gli stoccaggi e credo che abbiamo fatto la cosa giusta’. No, non è stata la cosa giusta. È stata una scelta suicida che ha arricchito Putin, che è costata 200 miliardi di euro ai cittadini tedeschi, decine di miliardi a quelli italiani, che ha causato sofferenze atroci alle imprese e alle famiglie del resto d’Europa”.