Boris Johnson ha detto la sua sulla guerra in Ucraina avviata dalla Russia. L’ha fatto nell’ambito di un’intervista concessa in esclusiva al quotidiano “La Repubblica”, nella quale ha esordito parlando dello scampato miracolo della scorsa notte, quando è scattato l’allarme legato alla centrale nucleare di Zaporizhzhia:Volodymyr Zelensky mi ha svegliato nel cuore della notte. Era terrorizzato. Ricordiamo cosa accadde con Chernobyl. Oggi il rischio di un incidente nucleare è evidente, purtroppo. Servono subito l’Onu e l’agenzia dell’atomo Aiea a protezione delle centrali nucleari ucraine”.



Per ciò che concerne invece Vladimir Putin, secondo Boris Johnson il presidente russo “si è ficcato in un vicolo cieco con la sua folle invasione e, visto che non c’è via di uscita, continua a distruggere l’Ucraina e a polverizzare innocenti, in città europee innocenti, in una missione irrazionale e catastrofica. Vuole smembrare il diritto degli ucraini di difendersi da soli e il nostro legittimo diritto da europei di sostenere la resistenza degli ucraini. Non ci riuscirà”. Tuttavia, secondo il premier britannico bisogna la minaccia di una possibile guerra nucleare è una retorica che non fa altro che distrarre tutti noi dalla realtà, ovvero dall’attacco brutale di Putin contro innocenti in Ucraina. L’altro vero problema è “mettere in sicurezza centrali nucleari e siti di stoccaggio di scorie. Dobbiamo lavorare strenuamente insieme, perché il rischio è quello di una catastrofe pan-europea”.



BORIS JOHNSON: “ZELENSKY VA PROTETTO”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con “La Repubblica”, Boris Johnson ha asserito che i mercenari ceceni, secondo l’intelligence d’Oltremanica, vorrebbero uccidere il presidente ucraino Zelensky: “Sono molto preoccupato per la sua incolumità. Volodymyr è un eroe. Dobbiamo fare il possibile contro queste forze potenti e sinistri che vogliono farlo fuori. È tragico, ma faremo il possibile per fermare i responsabili. Dobbiamo far capire al Cremlino che un’altra Chernobyl sarebbe un disastro anche per la Russia”.



Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha detto che Putin è letteralmenteuscito fuori di testa. Per Boris Johnson è “difficile dirlo, ma una cosa è certa: ha commesso tanti errori, non prova alcuna empatia umana per la sofferenza e ora si è ficcato in un cul de sac. Bisogna cercare una soluzione che fermi la distruzione totale che ha intrapreso. Per questo Putin deve fallire, però attenzione: oggi dobbiamo concentrarci a proteggere il popolo ucraino. Non bisogna andare oltre, né abbiamo in programma di farlo. Non dobbiamo in alcun modo provare ad accorciare la vita politica di nessuno a Mosca: sarebbe controproducente per gli ucraini”.

BORIS JOHNSON: “PUTIN CRIMINALE DI GUERRA COME SLOBODAN MILOSEVIC IN SERBIA”

Peraltro, non è un mistero che Boris Johnson alla Camera dei Comuni abbia definito Putin “un criminale di guerra” e su “La Repubblica” ha ribadito e precisato il concetto che intendeva esprimere: “Di certo c’è una profonda analogia tra il comportamento di Putin e quello di Slobodan Milosevic in Serbia negli anni Novanta. Entrambi al potere per molto tempo, entrambi sempre più autocratici, entrambi che per cementare la loro posizione politica hanno trovato una causa nazionalista. Come Milosevic con il Kosovo, Putin ha fatto con Kiev e la distorta visione delle origini della religione e della cultura ortodossa. È questo l’incubo che ora abbiamo davanti. Ma sta alla Corte Penale Internazionale trovare le prove di munizioni illegali, cluster bomb, bombe termobariche, e nel caso portarle in tribunale all’Aja”.

La No-Fly Zone in Ucraina può provocare uno scontro militare con la Russia, dalle conseguenze imprevedibili, e, di conseguenza, va evitata. Che i Paesi europei cessino subito di acquistare gas e petrolio dalla Russia è invece uno scenario oltremodo complicato: “Noi come Regno Unito, che abbiamo una esposizione energetica minore nei confronti di Mosca, non vogliamo fare prediche agli altri Paesi. Serve una strategia collettiva europea sull’energia per ridurre tutti la dipendenza dalla Russia, e aumentare l’energia rinnovabile. Sarà una transizione difficile, anche per i nostri cittadini purtroppo, in termini di costi in bolletta. In ogni disastro, c’è sempre un’opportunità”.

BORIS JOHNSON: “LA CINA CONDANNI QUANTO STA ACCADENDO IN UCRAINA”

Infine, nell’ambito della sua intervista su “La Repubblica”, Boris Johnson ha detto di non avere dialogato direttamente con il presidente della Cina Xi nelle ultime settimane, ma “siamo sempre in contatto con Pechino a vari livelli. Qui c’è in ballo il mondo, non solo l’Europa. C’è in ballo il giusto e lo sbagliato. I princìpi dell’ordine internazionale. Perciò abbiamo bisogno anche della Cina nella condanna a quanto sta accadendo in Ucraina”.

La guerra in Ucraina ha paradossalmente sanato le spaccature Brexit tra Ue e Regno Unito? “Tutte le crisi rivelano le relazioni vere alla base – ha sottolineato Boris Johnson –. È come quando una famiglia vive un momento molto complicato: è lì che si vede la forza e l’unione tra i suoi membri. Credo stia capitando lo stesso anche tra noi, in Occidente. E la Nato ora è più forte che mai, anche come approvazione popolare: l’ho percepito chiaramente qualche giorno fa in Estonia e Polonia”.