Durante la giornata dell’Europa, Europe Day festeggiata il 9 maggio per celebrare l’unità dei paesi membri, c’è stata occasione da parte dei leaders di 27 stati e rappresentanti delle ambasciate, per ribadire in maniera ufficiale l’intenzione di voler riallacciare le relazioni diplomatiche e di collaborazione con la Gran Bretagna dopo il raffreddamento progressivo arrivato in seguito alla Brexit, l’uscita ufficiale dall’adesione del trattato dell’Unione. Ne ha parlato il quotidiano britannico The Guardian, in un articolo nel quale si confermano i riavvicinamenti tra il primo ministro Rishi Sunak e Ursula von Der Leyen, che già due mesi fa avevano ribadito la necessità di tornare a cooperare per interessi comuni, soprattutto la sicurezza vista l’instabilità della situazione creata dal conflitto in Ucraina.
Gli alti commissari Ue hanno dichiarato “Un Regno Unito forte e un’Unione europea forte sono partner preziosi l’uno per l’altra. A vantaggio reciproco abbiamo le solide relazioni tra le nostre società, le nostre comunità imprenditoriali e accademiche, e la necessità di garantire che esse continuare a impegnarsi e ad arricchirsi reciprocamente in modo proficuo e rispettoso“.
Uk e Europa verso un dialogo post Brexit
Il Regno Unito e l’Europa sono sulla via di un riavvicinamento dei rapporti strategici, commerciali e di sicurezza. Lo confermano le dichiarazioni ufficiali di intenzione dei commissari Eu, ma anche lo stesso governo Uk. E questo è arrivato ad un anno esatto dal congelamento quasi totale dei rapporti, dopo l’accordo sull‘Irlanda del Nord firmato dall’ex primo ministro Liz Truss. In seguito molti altri tentativi di riaprire il dialogo erano stati fatti attraverso visite ufficiali nelle capitali europee da rappresentanti del governo britannico.
Ora, come sottolinea il The Guardian, uno dei problemi da discutere e tra quelli che hanno causato più conseguenze dopo la Brexit, sarà anche quello di trovare una soluzione per quanto riguarda lo spostamento di persone e lavoratori, che con le leggi così stringenti spesso non possono recarsi a lavorare in Europa, neanche temporaneamente come dovrebbe accadere ad esempio per i musicisti. D’altronde come hanno ribadito gli ambasciatori “Democrazia, libertà e diritti umani sono obiettivi fondamentali e comuni sia in Europa che in Gran Bretagna“.