EUROPEI 2032 IN ITALIA E TURCHIA: UFFICIALE LA DECISIONE

La Uefa ha ufficialmente annunciato che gli Europei 2032 si giocheranno in Italia e Turchia: bisognerà aspettare nove anni e non è certamente poco, ma intanto il presidente Aleksander Ceferin ha svelato le sedi delle prossime due edizioni della rassegna continentale, di cui si stanno disputando al momento le qualificazioni per il 2024 che sarà ospitato dalla Germania. Se dunque nel 2028 gli Europei saranno in Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord) con l’aggiunta dell’Irlanda per completare l’isola – sedi davvero affascinanti e “storiche” – quattro anni più tardi Italia e Turchia organizzeranno gli Europei in maniera congiunta, non la prima volta che questo accade (ricordiamo Austria e Svizzera nel 2008, Ucraina e Polonia nel 2012).



Dunque al momento è stata “sconfessata” la formula del torneo itinerante, che avevamo vissuto nel 2021 con la vittoria della nostra nazionale: è chiaro che la Uefa stia studiando vari modelli e voglia sempre implementare e cambiare, per esempio la sede unica non è andata del tutto in pensione come abbiamo visto, anche nel 2016 si era giocato solo in Francia. Per quanto riguarda invece Italia e Turchia, il format al momento prevede che le città coinvolte siano dieci: la divisione sarebbe equa e dunque cinque piazze in Italia e cinque in Turchia.



LE 10 CITTÀ CANDIDATE

Tuttavia, si dice già che potrebbe esserci una modifica che aumenterebbe a sei il numero di città italiane; il ruolo di ambasciatori per Euro 2032 dal lato azzurro è toccato a Gigi Buffon e Ilaria D’Amico, che si sono soffermati appunto sulla candidatura delle nostre piazze. Al momento ce ne sono dieci: in rigoroso ordine alfabetico si tratta di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. Palermo sarebbe la prima alternativa a queste piazze, per Torino l’impianto utilizzato sarebbe l’Allianz Stadium e quindi quello della Juventus.



La scelta delle città avverrà nel 2026: ci sarà tempo, ma poi ne verrà lasciato altro per i vari lavori che saranno richiesti (non solo sugli stadi), con la speranza che poi non si vada a generare una situazione come quella lasciata in eredità da Italia ’90, un Mondiale splendido e ancora ricordato in maniera del tutto positiva (al netto del risultato sportivo) ma che qualche problema strutturale lo ha poi generato. Intanto, da capire eventualmente dove sarebbe la finale: sia Roma che Istanbul sono ovviamente due ottime candidature, ma come detto lo scopriremo più avanti…