Anche l’Eurostat ha confermato il fatto che l’Italia sia l’ultima nazione nell’Eurozona in quanto a crescita di debito pubblico. Dal 2020 al 2023 la nostra nazione ha visto la voce crescere molto meno rispetto ai valori antecedenti la pandemia di covid del 2019, con un incremento complessivo del 18,8 per cento, pari a 452 miliardi di euro, rispetto al resto dei Paesi dell’Eurozona che invece è cresciuto del 27,8 per cento, ovvero, 2.146 miliardi di euro. Il quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore sottolinea inoltre che se escludiamo dalla voce la spesa per gli interessi l’aumento del nostro debito nei quattro anni dal 2020 al 2023 è stato addirittura un terzo inferiore rispetto a quello del resto dell’Eurozona, ovvero, +7,1% contro un +20,7%.



“Questi dati dimostrano una volta di più quanto sia irrealistico che l’Italia paghi un interesse implicito sul proprio debito considerevolmente più alto di Paesi che hanno debiti generati prevalentemente da disavanzi primari (cosa che accadeva già anche prima della pandemia) e che stanno mostrando una tenuta delle loro finanze pubbliche sempre più problematica”, spiega il quotidiano, facendo un confronto eloquente con la Francia. L’Eliseo ha un debito pubblico di 238 miliardi di euro più alto dell’Italia, con una crescita nel quadriennio di cui sopra di 552 miliardi.



ITALIA ULTIMA PER CRESCITA DEBITO: ALCUNI DATI ELOQUENTI

Nello stesso periodo, però, l’Italia è stato il Paese dell’Eurozona che ha pagato più interessi di tutti, ovvero 282 miliardi di euro, ben 119 in più rispetto alla Francia. Oltralpe il debito pubblico è aumentato nel periodo 2020-2023 del 23,1 per cento, in Germania del 21,7 e in Spagna del 18,9 per cento.

Di contro nello stesso periodo il contributo degli interessi alla crescita del nostro debito pubblico è stato il più alto, ovvero, +11,7 per cento, contro il 9,7 della Spagna, il 6,9 della Francia e il 5,1 della Germania. “2/3 dell’incremento del nostro debito nel 2020-2023 è stato generato dagli interessi mentre negli altri 4 maggiori Paesi della moneta unica sono stati i disavanzi primari e gli aggiustamenti stock/ flussi a generare tra i 2/3 e i 4/5 dell’aumento complessivo dei debiti”, precisa Il Sole 24 Ore. Va segnalato inoltre che dal 2020 al 2023 il rapporto fra il debito e il prodotto interno lordo è aumentato di 3,1 punti di Pil, mentre in Germania, Spagna e Francia è stato negativo, con una decrescita rispettivamente di 4, 9.5 e 12.7 punti.



ITALIA ULTIMA PER CRESCITA DEBITO: “PIU’ RESILIENTE DI USA E GIAPPONE…”

Il Sole 24 Ore sottolinea come queste dinamiche dei debiti (sia con quanto senza interessi), non si modificheranno sostanzialmente nei prossimi anni, considerando anche gli oneri del famoso Superbonus 110% che l’Italia dovrà spalmare nei prossimi esercizi di bilancio.

Si tratta di tendenza che dimostrano una certa resilienza della nostra finanza pubblica soprattutto se paragonata a quella di altre big come Stati Uniti, Francia e Regno Unito, ma anche Giappone, che però clamorosamente le istituzioni internazionali e le agenzie di rating continuano a non considerare, e tale situazione penalizza l’immagine dei nostri conti rispetto agli altri Paesi. Andrebbero invece considerate anche tenendo conto delle discussioni del nuovo Patto di stabilità nonché sui suoi meccanismi di applicazione.