Solo nella giornata di ieri era emersa la notizia di un caso di positività all’Eurovision 2021. Si trattava di un membro della delegazione polacca risultato positivo al Coronavirus dopo essersi sottoposto a tutti i test previsti dai protocolli di sicurezza, a partire dal tampone prima di poter accedere alla sede dell’evento, in programma tra il 18 ed il 22 maggio presso l’Ahoy Arena di Rotterdam. Adesso però arriva un altro stop: dopo la delegazione della Polonia, a segnare un altro caso positivo al Covid è un membro della delegazione islandese. A riferirlo è il portale EuroFestivalNews.com. Il nuovo caso positivo sarebbe stato riscontrato questa mattina sempre durante i consueti test di routine.
Dopo la notizia, spiega il portale, non solo l’intera delegazione dell’Islanda presente a Rotterdam ma anche gli artisti in gara, i Daði og Gagnamagnið, sono prontamente entrati in autoisolamento non presenzieranno al Turquoise Carpet in programma oggi. Il soggetto positivo al Covid, tuttavia, non sarebbe un membro della band bensì il consulente stampa Runar Freyr Gislason.
EUROVISION 2021, POSITIVO AL COVID IN DELEGAZIONE ISLANDA: È IL SECONDO CASO
La notizia del membro risultato positivo al Covid tra la delegazione islandese dell’Eurovision 2021 è stata resa nota da un tweet ripreso da EurovisionTurkey. Il protocollo prevede che in casi simili sia gli artisti che i membri della delegazione siano sottoposti ad un secondo tampone molecolare ed in caso di negatività la band potrà riprendere il programma in vista della serata di giovedì 20 maggio. I Daði og Gagnamagnið sono infatti in gara nella seconda semifinale con il brano “10 Years” che già nelle prove ha riscosso un grande successo in termini di apprezzamenti. Solo ieri era stato riscontrato un positivo anche nella delegazione polacca e questo aveva portato RafaŁ ad auto isolarsi e a non poter presenziare stasera all’evento di apertura della 65esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Saranno quindi 36 – e non 39 – gli artisti che vedremo sfilare lungo il Rotterdam Cruise Terminal. Tra gli altri assenti anche Montaigne per l’Australia.