Si è parlato dell’Eurovision stamane negli studi di Uno Mattina in Famiglia, e in collegamento vi erano i due conduttori italiani dello show, leggasi Mara Maionchi e Gabriele Corsi. La nota giudice di Italia’s Got Talent ha spiegato: “Sto vivendo questa esperienza in maniera molto curiosa, una macchina imbarazzante dalla bellezza e dalla precisione, devo dire molto bene. Lo spettacolo è colossale, tutte le nazioni si presentano con il meglio della loro produzione del momento, la realizzazione dello spettacolo è colossale, poi ci sono i vestiti, le mosse, le canzoni, che mi sono piaciute molto, compresa quella di Mengoni, è veramente una macchina infernale. quanto conta la vittoria dell’Eurovision? Conta perchè è molto importante, è la possibilità di ampliare il proprio successo da un fatto nazionale a internazionale, assolutamente conta, è fantastico”.



In collegamento vi era per l’appunto anche Gabriele Corsi che si è presentato con un simpatico pigiama a righe: “Mi scuso ma sono in pigiama – ha esordito – perchè qui puoi vestirti come vuoi e nessuno ti giudica. Ho qui con me il vinile da 45 giri esclusivo che Mengoni farà uscire sulla versione per l’Eurovision di Due Vite”, ha spiegato mostrando alla telecamera il disco del vincitore del Festival di Sanremo 2023.



GABRIEL CORSI E MARA MAIONCHI, EUROVISION: “DOBBIAMO TEMERE LA VITTORIA DELLA SVEZIA MA…”

In merito ai pronostici per questa sera, la finale dell’Eurovision, Gabriele Corsi ha aggiunto: “Dobbiamo temere la vittoria della Svezia che arriverebbe a 7 vittorie, quindi sarebbe record insieme all’Irlanda. però ieri sera è uscita un’accusa di plagio ed effettivamente c’è una similitudine imbarazzante”.

Sull’Eurovision Song Contest 2023 si è infine espresso anche il regista e scrittore Fausto Brizzi che ospite di Uno Mattina in Famiglia ha spiegato: “’Eurovisoon diverte sempre perchè rispetto a Sanremo è come il Cirque du soleil, io ho apprezzo Mengoni perchè lui ha deciso di tenere al centro se stesso, il suo talento, il suo modo di cantare, senza fare un circo insomma”.