In Canada è da tempo in discussione un possibile aggiornamento alla legge sull’eutanasia, chiamata nel paese Maid, acronimo di Medical Assistance in Dying. La proposta del governo è quella di concedere la pratica medica, accompagnata ovviamente dall’ausilio di un professionista, anche ai pazienti affetti da alcuni disturbi mentali, specialmente se irreversibili e inabilitanti, a maggior ragione se accompagnati da un fastidio fisico.
Tuttavia, attorno alla proposta di concedere l’eutanasia anche ai pazienti affetti da disturbi mentali ha diviso completamente l’opinione pubblica, avvalorata anche dal consiglio di alcuni esperti. In generale, l’opinione pubblica sul tema è piuttosto netta, e i canadesi vedono nella pratica di assistenza alla morta un fatto positivo, mentre se interpellati in merito ai disturbi mentali sono solamente il 65% a dirsi favorevoli. Sul tema, in particolare, si teme soprattutto per la reversibilità dei problemi psichiatrici, che in alcuni casi possono essere curati ma non se il paziente ricorre ad eutanasia. Inoltre, sono parecchi a credere che dietro alla pratica si nasconda una “strategia” per nascondere i problemi del sistema sanitario nazionale, che attraversa una pesante crisi.
I problemi dell’eutanasia in Canada
Nonostante la legge sull’eutanasia sia piuttosto recente, varata nel 2016, ha già visto oltre 30mila canadesi ricorrervi, dei quali 10mila solamente nel corso del 2021 (che rappresenta di fatto il 3% dei decessi annuali) Attualmente, infatti, è concesso chiedere la pratica in caso si soffra di una malattia invalidante e il cui esito certo è il decesso del malato. Sono, infatti, circa il 66% dei casi a ricorrervi per via di un cancro terminale.
Tuttavia, attorno alla pratica dell’eutanasia, che può essere proposta dai medici, oppure chiesta esplicitamente dai pazienti malati, ci sarebbero alcune lacune. Lo dimostra, per esempio, il caso di Alan Nichols, citato da Panorama, che ha avuto accesso alla morte assistita dopo uno shock da stress post traumatico, lamentando solamente un dolore all’orecchio. La sua famiglia sostiene che in ospedale non avrebbe ricevuto alcun tipo di cura, ricevendo solo assistenza per richiedere l’eutanasia. Similmente, a Chistine Gauthier è stata proposta dall’associazione Veterani perché lamentava alcuni ritardi nell’istallazione del montascale a casa sua.