La senatrice Paola Binetti ha espresso la sua contrarietà alla legge sull’eutanasia a Omnibus su La7, in un confronto con Marco Cappato. “Questo referendum sull’eutanasia è stato lanciato come una vittoria contro tutto e tutti. Marco Cappato è come Davide e la politica come Golia. Si è battuto prima sul suicidio assistito ma non gli era stato sufficiente perché vuole arrivare all’eutanasia, ovvero la legalizzazione dell’omicidio del consenziente”.



“Se fosse stato scritto così nessuno avrebbe firmato – spiega la parlamentare -. Loro inseriscono parole come ‘dolore, sofferenza e libertà’,  ma se si mettesse l’oggetto del contendere, cioè la depenalizzazione o legalizzazione dell’omicidio del consenziente, davanti a un banchetto in mezzo alla strada la gente resterebbe spiazzata e non è detto che firmi. Le parole sono come pietre e Cappato è bravissimo a giocarci“.



Eutanasia, Paola Binetti: “Il mondo cattolico si muoverà”

Paola Binetti ha poi aggiunto a Omnibus, nel confronto sull’eutanasia con Marco Cappato: “Loro hanno ottenuto che venisse depenalizzato il suicidio assistito non era abbastanza! Chi ha fatto morire una persona si trova all’interno di un contesto e diventa un omicida. Va dato senso alle parole e noi faremo la nostra parte davanti a questa provocazione, anche se siamo costretti a parlare con piccoli giornali che ci danno voce. Il mondo dell’associazionismo cattolico si muoverà“.

Marco Cappato ha risposto alla senatrice: “Noi non cantiamo vittoria ma sottolineiamo un primo passo. Abbiamo chiesto un dibattito, non di fare propaganda. La legge scritta appartiene al 1930, dove non esistevano malati terminali e terapie intensive. Oggi va abolita. Se un medico facesse ciò che fanno all’estero su richiesta di un paziente irreversibile, verrebbero condannati. Noi abbiamo depositato una proposta di legge che fino a ora non è mai stata discussa in Parlamento nemmeno per un minuto”.