L’ANNUNCIO DI MACRON: “ENTRO APRILE IL PROGETTO DI LEGGE SULL’EUTANASIA”. LE NOVITÀ IN FRANCIA
Il progetto di una nuova legge sull’eutanasia in Francia che ampli i limiti già fissati dalla precedente “Claeys-Léonetti” del 2016, è già in cantiere da mesi con lo svolgimento di dibattiti publici e passi avanti del Parlamento: ora però arriva l’annuncio ufficiale del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, pochissimi giorni dopo aver ottenuto il “diritto all’aborto” in Costituzione. «Ad aprile in Francia verrà presentato un progetto di legge sull’eutanasia»: lo ha annunciato in una doppia intervista rilasciate ai quotidiani “simbolo” della sinistra francese – “Liberation” – e del cattolicesimo, “La Croix”.
Come ha spiegato Macron, il testo deve essere trasmesso al Consiglio di Stato entro 8 giorni, mentre il progetto arriverà poi sul tavolo del Consiglio dei Ministri entro aprile per avere poi una prima lettura all’Assemblée Nationale a maggio: sulle tempistiche dell’eventuale approvazione il leader liberale non ha spiegato ulteriormente se non ribadito che «avrà il pieno rispetto dei tempi parlamentari». La legge sul fine vita su cui spinge Macron renderà possibile per alcune persone l’aiuto a morire sulla base però di condizioni regolamentate che limiteranno il “suicidio assistito” o l’eutanasia “tout court”. «Con questo testo si guarda la morte in faccia», afferma il Presidente indicando i dettagli principali della legge: in primis, è rivolta a pazienti maggiorenni «capaci di pieno e intero discernimento», che siano poi colpiti da «malattie incurabili con prognosi che preveda decesso a breve o medio termine», o che comunque subiscano «sofferenze refrattarie a qualsiasi tipo di sollievo». È per questi soggetti che sarebbe rivolto il progetto di legge atto a chiedere l’aiuto alla morte: nel caso di parere collegiale favorevole da parte dei medici, l’iter prevede un farmaco letale «prescritto al paziente, che potrà poi auto-somministrarselo o farsi aiutare da un terzo nel caso non sia in condizioni fisiche da poter procedere autonomamente».
DOPO L’ABORTO ORA L’EUTANASIA: MACRON PROSEGUE NEL CONTROVERSO PIANO ANTI-VITA
Nel progetto di legge sull’eutanasia, ha poi aggiunto ancora Macron ai due giornali francesi, verrà stanziato 1 miliardo di euro in più sulle cure palliative: «Si tratta anche di dotare di unità di cure palliative i 21 dipartimenti che ne sono ancora privi». Il Presidente dell’Eliseo ha infine affermato che il disegno di legge, «garantisce l’autonomia dell’individuo e la solidarietà della nazione» ma «non è un diritto o una libertà»; secondo Macron si crea semplicemente l’opportunità di aiutare le persone a morire a determinate condizioni rigorose, «Il regolamento è solo per coloro che hanno malattie incurabili, soffrono permanentemente di dolore fisico o mentale e hanno una discriminazione completa e chiara».
Ad una settimana dall’iscrizione del diritto all’aborto nella Costituzione francese, Macron tenta l’ultimo passo preannunciato nella campagna elettorale delle ultime Elezioni Presidenziali, sperando probabilmente in questo modo di recuperare consenso in vista delle Europee di giugno prossimo: prima l’interruzione di gravidanza come diritto, poi l’accesso più allargato all’eutanasia, un doppio attacco alla vita secondo le primissime reazioni del mondo cattolico in Francia. «Sembrano finora meno ascoltati dai vertici gli argomenti delle numerose associazioni che ricordano quanto insufficienti restino in Francia le cure palliative, considerate come la vera “chiave” per permettere di salvaguardare concretamente la libertà di chi vive situazioni patologiche degenerative pesantemente invalidanti giunte a uno stadio avanzato o terminale», spiega l’Avvenire citando diverse voci dell’associazionismo cattolico in Francia e non solo.
Già lo scorso gennaio quando Macron nel suo discorso di Capodanno aveva lanciato l’obiettivo di una nuova legge sull’eutanasia, i leader religiosi delle tre fedi monoteiste – cattolici, musulmani ed ebrei – avevano denunciato l’allarme di un pretestuoso attacco alla vita: «serve onorare il dilemma della coscienza, mentre legiferare porterebbe all’igienizzazione delle coscienze», sottolinea la teologa cattolica Véronique Margron, mentre il rabbino capo di Parigi, Christian Krieger, dichiarava come la legge sull’eutanasia abbia visto già il parere contrario di molti medici e infermieri in quanto «non si può aiutare qualcuno a suicidarsi quando l’intero obiettivo della società è quello di creare un’isola di fratellanza per prevenire questo atto di disperazione». Dopo però quest’ultimo annuncio ufficiale di Macron, le reazioni sono state ulteriormente più preoccupate: «Una simile legge indirizzerà tutto il nostro sistema sanitario verso la morte come soluzione», denuncia monsignor Eric de Moulins-Beaufort, vescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese. Secondo il vescovo di Nanterre, mons. Matthieu Rougé – intervistato da “France Inter” – la legge annunciata da Macron è una «cattiva sorpresa, triste e preoccupante», così come «forte preoccupazione» la esprime oggi anche il rettore della Grande moschea di Parigi, Chems-eddine Hafiz.