L’eutanasia continua ad essere un tema ampiamente dibattuto in tutto il mondo, con paesi in cui è assolutamente vietata in ogni sua forma, ed altri, come l’Olanda, in cui sono già in vigore leggi estremamente permissive. Nel caso specifico dei Paesi Bassi, la loro legge sulla morte assistita è stata varata nel 2002, con ampio anticipo rispetto alla maggior parte dei paesi nel mondo, diventando una sorta di “modello” per chiunque volesse approvare regolamentazioni simili nel proprio paese. A livello numerico, dal 2002 ad oggi, in Olanda l’eutanasia ha avuto un vero e proprio boom, passando da poco più di 1.500 casi nel primo anno agli oltre 8mila del 2022 (con un aumento del 13,7% rispetto al 2021).
L’eutanasia in Olanda e la morte per mancata nutrizione
Insomma, al di là di come personalmente la si pensi sull’eutanasia, in Olanda si tratta ormai di una vera e propria prassi che negli anni è stata progressivamente estesa a tutte le categorie sociali. Inizialmente, infatti, era prevista nel solo caso delle malattie incurabili o che erano fonte di un’insopportabile sofferenza per il paziente, mentre ora è stata concessa anche per i pazienti minorenni, su volontà dei genitori, e per tutti i malati mentali o che non sono in grado di intendere e di volere.
Emblematico, però, in questo contesto il fatto che originariamente come “alternativa” in Olanda all’eutanasia per i pazienti incurabili furono istituiti gli Hospice, simili ad RSA in cui si poteva richiedere un accompagnamento palliativo alla morte, senza iniziazioni letali e per tutto il tempo necessario alla naturale decorrenza della propria vita. Questa iniziale disposizione riguardo l’uso degli Hospice, però, è venuta progressivamente meno ed ora sono diventati anche quelli luoghi in cui i pazienti vengono accompagnati alla morte, nel più atroce dei modi, ovvero lasciandoli senza alimentazione. La ragione per cui si è scelta questa modalità è che secondo la legge in Olanda l’eutanasia deve avere l’approvazione di un medico, che può decidere anche autonomamente di proporla al paziente. Tuttavia, negli Hospice non vi sono medici e l’interruzione dell’alimentazione (sempre su richiesta del degente) può essere facilmente attuata anche dagli OSS.