EUTANASIA DI COPPIA IN OLANDA, L’EX PREMIER SI SUICIDA CON LA MOGLIE
L’ex Premier d’Olanda, Dries Van Agt, ha scelto di optare per l’eutanasia morendo assieme alla moglie Eugenie entrambi all’età di 93 anni: nei Paesi Bassi, capostipiti delle libertà sul “Fine Vita” in Europa, fa discutere la scelta dell’ex Primo Ministro – cattolico progressista – di opzionare il suicidio assistito di Stato in quella pratica sempre più diffusa in Olanda nota come “Eutanasia di coppia”. Il fenomeno è sorto per la prima volta nel 2020, concessa a ben 36 persone con i rispettivi partner, e da allora ha visto crescere di molto il numero fino ad arrivare a 58 coppie morte per eutanasia “comune” nel 2022.
Dries Van Agt ha dunque detto addio al mondo assieme alla moglie Eugenie lo scorso lunedì, riporta oggi il “Guardian” dopo che da almeno 3 anni le condizioni di salute di entrambi non erano ottimali: come riporta TgCom24, nel 2019 Van Agt aveva avuto un’emorragia cerebrale durante un suo discorso a un evento di commemorazione dei palestinesi e da allora non si era mai ripreso del tutto. L’ex Premier morto suicida con iniezione letale è cresciuto politicamente nel movimento Cristiano-democratico a trazione centrista, salvo poi divenire dopo l’addio alla politica sempre più progressista tanto da sostenere le cause pro-choice, la liberalizzazione della cannabis fino alla scelta ultima dell’eutanasia di coppia assieme alla moglie.
CHI ERA DRIES VAN AGT E PERCHÈ DA CATTOLICO È ARRIVATO A SCEGLIERE L’EUTANASIA
Primo Ministro d’Olanda tra il 1977 e il 1982, membro dell’Appello Cristiano Democratico, Dries Van Agt è stato anche Ministro della Giustizia nonché “padre” politico dell’era dei coffe shop nei Paesi Bassi: assieme al partito liberale di destra, Van Agt è ricordato per aver ideato la politica di “tolleranza” sulla cannabis giunta fino ai giorni nostri. Dopo una visita nel 1999 in Terra Santa, il cattolico Van Agt si è sempre più espresso a favore del popolo palestinese, definendo il suo viaggio in Israele come «una conversione». Nel 2009 arrivò a fondare “The Rights Forum”, associazione a sostegno di una «politica olandese ed europea giusta e sostenibile riguardo alla questione Palestina/Israele».
Nel 2017 il politico morto per eutanasia di coppia lo scorso lunedì lasciò il partito Cristiano Democratico, ormai in rotta con le posizioni di centrodestra che lui non sosteneva: «Con il suo linguaggio fiorito e unico, le sue convinzioni chiare e la sua presentazione sorprendente, Dries van Agt ha dato colore e sostanza alla politica olandese in un momento di polarizzazione e rinnovamento del partito» ha scritto il Premier Mark Rutte in una nota, definendo Van Agt il suo «bis-bisnonno in carica». Per il re Willem-Alexander, l’ex Premier «si è assunto responsabilità amministrative in un periodo turbolento ed è riuscito a ispirare molti con la sua personalità sorprendente e il suo stile colorato». Pur se cattolico, le posizioni sempre più progressiste in ambito sociale e sui diritti – iniziati all’epoca con l’apertura dei primi coffee-shop della cannabis – hanno portato Van Agt a prendere una decisione controversa agli occhi dell’elettorato e dell’intera Olanda, pur se “abituati” alle politiche pro-eutanasia che hanno contrassegnato questi ultimi decenni.