202 Sì, 141 contrari, 2 astenuti e il Parlamento di Spagna approva definitivamente la legge sull’eutanasia: hanno votato a favore tutti i partiti dell’emiciclo, esclusi Partito Popolare e Vox (Centrodestra e Destra). La legalizzazione del suicidio assistito entrerà in vigore tra tre mesi rendendo la Spagna il settimo Paese al mondo a riconoscere il “diritto di morire” (Olanda, Belgio, Lussemburgo, Canada, Colombia, Portogallo).



La legge spagnola regolamenta «le ipotesi in cui l’eutanasia non deve essere oggetto di censura penale perché l’eutanasia si connette con il diritto fondamentale della persona costituzionalmente protetto com’è la vita» si legge nel preambolo del testo approvato oggi in maniera definitiva. Esultano i partiti progressisti e di sinistra, gridano all’omicidio di Stato le opposizioni popolari e di Vox.



SPAGNA VERSO LA LEGALIZZAZIONE DELL’EUTANASIA

È atteso per oggi il voto definitivo sulla legge che dovrà legalizzare l’eutanasia in Spagna: il Parlamento, dopo i via libera nel dicembre scorso, è chiamato oggi ad approvare definitivamente la legalizzazione del suicidio assistito che porti il Paese iberico come il quarto in tutta Europa con una legge del genere (insieme a Olanda, Belgio e Lussemburgo e presto anche il Portogallo).

Per il Governo socialista di Pedro Sanchez la legge sull’eutanasia è priorità nazionale con il testo – già approvato al Congresso dei Deputati a dicembre con 198 voti favorevoli e 138 contrari – che dovrebbe essere in vigore già da giugno 2021: «Sarà una vittoria per coloro che ne potranno beneficiare e anche per Ramon», ha spiegato Ramona Maneiro, amica di Ramon Sampedro, malato tetrapegico che è morto proprio con il suo aiuto e per questo venne arrestata. Il testo della legge spagnola autorizza tanto l’eutanasia quanto il suicidio assistito per tutti coloro che hanno una «malattia grave e incurabile o soffrono di dolori cronici che li pongono in una situazione di incapacità»; il paziente, secondo la legge, deve essere cosciente e fare domanda «senza pressioni esterne».



COSA SUCCEDERÀ OGGI IN PARLAMENTO A MADRID

La legge voluta dal Governo Sanchez fa riferimento alla «somministrazione diretta di una sostanza al paziente da parte del professionista sanitario competente» e al tempo stesso indica «la prescrizione o fornitura al paziente dall’operatore sanitario di una sostanza, in modo che possa essere auto-somministrata, per provocare la propria morte». Non servirà per forza una malattia “irreversibile” ma basterà per poter ricevere la “dolce morte” una sofferenza fisica o psichica costante: «un progresso nei diritti civili che porterà più libertà ai cittadini», ha spiegato la deputata PSOE che è anche relatrice della legge, Maria Luisa Carcedo (ex Ministra Sanità).

«La legge spagnola sull’eutanasia ripercorre a grandi passi quanto già accaduto in Olanda ed in Belgio, in cui la legge è stata introdotta con una serie di misure di contenimento, ma che poi nel tempo si è allargata fino ad includere i minori, i pazienti depressi, i soggetti con Alzheimer», ha scritto invece la senatrice e accademica Paola Binetti in esclusiva per il Sussidiario.net, «si è passati dal presunto diritto soggettivo alla morte, a sceglierne non solo il qui e ora ma anche il come, ad una più estesa dimensione socio-familiare di interpretare la volontà del soggetto e facilitargli la morte a prescindere dal livello di consapevolezza con cui affrontava una decisione di questa portata». Ricordiamo che il testo della legge prevede che il soggetto richiedente l’eutanasia sia maggiorenne e deve avere nazionalità spagnola, o per lo meno deve vivere da almeno 12 mesi in Spagna.