Eutanasia record in Canada. Un rapporto rivela che nel 2021 i soggetti che hanno chiesto assistenza per morire sono aumentati del 32,4%. Numeri che preoccupano, ancor più le motivazioni: non patologie a cui voler porre fine, uno su cinque ha compiuto questa scelta «perché era solo». Ora anche i sostenitori della Medical Assistance in Dying (MAiD) sono allarmati. Introdotta nel 2016 solo per i casi in cui la morte era prevedibile, l’eutanasia è stata ampliata nel 2021 ai disabili non morenti e destinata a estendersi ai malati mentali entro il 2023. Ma ci sono espansionisti che spingono per un ulteriore allargamento al suicidio assistito dei bambini. «In Canada non abbiamo assistito a un pendio scivoloso, ma siamo caduti in un precipizio», scrive Sonu Gaind, medico che presiede un team MAiD nell’ospedale in cui lavora. Professore di psichiatria all’Università di Toronto ed ex presidente ella Canadian Psychiatric Association, ha fatto parte del gruppo di esperti del Consiglio delle Accademie canadesi sul morire assistito e le malattie mentali ed è il medico presidente del team MAiD dell’Humber River Hospital.



«Non sono un obiettore di coscienza. Ho visto i benefici della MAiD in situazioni appropriate e sono stato sensibilizzato ai suoi pericoli in situazioni inappropriate». Sulle colonne di Canada’s National Observer, fa notare che a cercare l’eutanasia tra chi ha malattie mentali sono gli emarginati, chi soffre di solitudine, povertà e isolamento. «Emerge anche un preoccupante divario di genere: il doppio delle donne rispetto agli uomini viene sottoposto a eutanasia per malattia mentale. Piuttosto che una morte dignitosa, questi individui cercano una via di fuga dalla sofferenza della vita e trarrebbero beneficio dalle strategie di prevenzione del suicidio».



“EUTANASIA DIVENTA RISPOSTA A SOFFERENZA RISOLVIBILE”

Eutanasia e suicidio assistito avrebbero causato un totale di 10.064 decessi in Canada nel 2021, quindi il 3,3% di tutti i morti. Secondo il report sopracitato, la prima causa sarebbe la «perdita della capacità di impegnarsi in attività significative». A seguire, «la perdita della capacità di svolgere le attività della vita quotidiana». Al terzo posto il «controllo inadeguato del dolore». Quasi uno su cinque dei canadesi morti per eutanasia nel 2021 lo ha fatto per solitudine. Anzi, «nel 35,7% dei casi, i pazienti ritenevano di essere un peso per la famiglia e gli amici».



Il professor Sonu Gaind ha quindi espresso tutta la sua amarezza: «Questo non è il Canada in cui sono cresciuto. Mi rattrista il fatto che stiamo scendendo verso un Canada in cui la morte diventa la risposta a una sofferenza risolvibile. La stessa madre del premier ha parlato pubblicamente di aver cercato la morte nei periodi di disperazione, quando soffriva di una malattia mentale. Fortunatamente è riuscita a sopravvivere e a prosperare, ma solo grazie al sostegno della sua famiglia e alle migliori cure mediche del Paese. Tutte le nostre madri dovrebbero avere la stessa possibilità».