TOTI CONFERMA IL SÌ ALLA LEGGE SULL’EUTANASIA IN LIGURIA

L’indomani del richiamo fatto dal Presidente della Corte Costituzionale sulla necessità di una legge sul Fine Vita, il Governatore della Liguria Giovanni Toti conferma l’indirizzo preso già nelle scorse settimane con l’avvio del dibattito in Consiglio Regionale su una legge molto simile a quella affossata da Regione Veneto lo scorso gennaio. «Il richiamo del presidente della Corte Costituzionale è autorevole e opportuno e il Parlamento farebbe bene ad ascoltarlo, invece di impantanarsi, prigioniero ancora di una mentalità sbagliata. I diritti civili devono essere temi superiori agli schieramenti: infatti, io voterò a favore in Liguria al disegno di legge sul fine vita, presentato da forze che non sono nella mia maggioranza», così spiega il Presidente di Regione Liguria intervistato da “La Repubblica”.



Secondo uno dei leader del Centrodestra nazionale le difficoltà del Parlamento ad adottare una legge su posizioni “bipartisan” è all’origine delle problematiche di legiferare sull’eutanasia: per Toti insomma sul Fine Vita prevale ancora oggi «l’idea di piantare la propria bandierina politica, invece che riconoscere i diritti ai cittadini. Speriamo che questo ulteriore appello non cada nel vuoto». La Liguria, a differenza dell’Emilia Romagna, ha presentato un disegno di legge che andrà poi discusso in Consiglio Regionale (mentre Bonaccini ha optato per una delibera senza dibattito, ndr) ma Toti fa già sapere che intende votare il testo del Pd: «in assenza di una legislazione nazionale, bene fanno le regioni a dare un segnale, almeno per quanto ci compete daremo risposte ai cittadini e può essere uno stimolo al Parlamento».



PRO VITA & FAMIGLIA ABBANDONA SOSTEGNO A TOTI: “TRADITI I PATTI CON GLI ELETTORI”

Toti sottolinea in più occasioni che non vi sono vincoli di partito o “diktat” particolari su temi etici come il Fine Vita: «essendo liberale sono favorevole a discuterne e a votarlo non da presidente di una giunta ma da semplice consigliere della Liguria e confido in una apertura da parte di tutti». Come già era avvenuto lo scorso febbraio dopo una intervista al “Corriere” del Governatore ligure, l’associazione Pro Vita & Famiglia assieme all’Associazione Family Day contestano apertamente le dichiarazioni di Giovanni Toti e annunciano di aver eliminato qualsiasi sostegno futuro alla lista del Presidente. «Annunciando il voto favorevole alla proposta di legge regionale sul suicidio assistito il Presidente della Liguria Giovanni Toti ha tradito gli elettori e in particolare le promesse fatte in campagna elettorale, quando si era impegnato espressamente a tutelare la vita dal concepimento alla morte naturale, firmando con nome e cognome il patto sottoscritto con le associazioni pro life e pro family tra le quali anche Pro Vita & Famiglia e l’Associazione Family Day», si legge nel duro comunicato di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia.



Toti viene considerato ormai un politico «non più inaffidabile» e dall’associazionismo cattolico giunge un appello al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi: «dovrebbe inoltre chiarire se la posizione di Toti è anche quella del partito. Ricordiamo che le Regioni non hanno alcuna competenza in tema di suicidio assistito, la cui eventuale regolamentazione riguarderebbe solo la competenza dello Stato. L’iniziativa della Liguria quindi è in palese contrasto con la Costituzione». Secondo Pro Vita & Famiglia, Toti e il Centrodestra dovrebbero preoccuparsi invece che delle leggi sul Fine Vita, di «garantire sul territorio un accesso rapido e diffuso alle cure palliative come previsto dalla Legge 38/2010, potenziando le reti sociali di sostegno agli anziani, ai sofferenti e agli emarginati». In risposta alle critiche del mondo cattolico, già Toti nell’intervista a “La Repubblica” aveva sottolineato di essere lui stesso un cristiano cattolico che non lo ha però fermato dal considerare le proprie convinzioni “laiche”: «mi sembra che anche il mondo cattolico dovrebbe interpretare in modo evolutivo i principi pur benemeriti cui si ispira. Mi sono anche confrontato con le perplessità di esponenti cattolici, che rispetto, ma sono liberale e per la laicità dello Stato»