Fece notizia nei mesi scorsi la ‘sfilata’ di vip alla Procura di Roma in relazione all’inchiesta sulla morte di Teodosio Losito. Tra i personaggi famosi che sono stati sentiti dal pm Carlo Villani come persone informate sui fatti c’è Eva Grimaldi, le cui dichiarazioni convergono con quanto dichiarato da Gabriel Garko, il quale ha aperto uno squarcio sul clima che si respirava all’interno della Ares Film. Il 18 marzo ai pm ha spiegato, infatti, che l’omosessualità era considerata da Alberto Tarallo, patron della società cinematografica indagato anche per istigazione al suicidio, un ostacolo alla carriera degli attori.



Quindi,Eva Grimaldi l’ha dovuta nascondere proprio come l’amico e collega, con cui peraltro ha finto una storia d’amore. “Non potevo esternare i miei sentimenti, li tenevo nascosti perché veniva visto come una distrazione dal lavoro, sapendo che ad Alberto dava fastidio”, le parole dell’attrice riportate da Repubblica.



EVA GRIMALDI “ALBERTO TARALLO? ERO IN GABBIA”

Eva Grimaldi però non parla di costrizioni, ma di “restrizioni”, che all’epoca non le piacevano ma le “facevano comodo” proprio in riferimento alla sua carriera. L’attrice ha spiegato: “Non potevo conoscere nessuno, ero chiusa come in una gabbia, faceva tutto Alberto”. Il rapporto tra Eva Grimaldi e la Ares Film sarebbe terminato nel 2011. “Mi sono innamorata di Imma battaglia. Volevo parlarne con Teo, ma non sono riuscita, anche perché Alberto mi disse che non potevo innamorarmi di Imma perché non avrei più lavorato perché lesbica”.



In merito alle lettere di addio di Teodosio Losito, l’attrice ha riferito di aver sentito Alberto Tarallo che ne parlava con Patrizia Ursula Andress, facendo riferimento ad una missiva lasciata dal compagno. Riguardo la morte dello sceneggiatore, ha allontanato i sospetti dal produttore: “I rapporti tra Alberto e Teo nel periodo in cui ho vissuto con loro erano buoni. Erano complici”.