Eva Grimaldi racconta il primo incontro con Imma Battaglia

Eva Grimaldi e Imma Battaglia sono sentimentalmente legate dal 2010, ma sono uscite allo scoperto solo nel 2019 sette anni dopo. In occasione di un’intervista al Corriere della Sera, la coppia che si è unita civilmente racconta del suo primo incontro e svela dei dettagli inediti sulla propria relazione.



Eva Grimaldi racconta quando ha conosciuto Imma, durante un Gay Pride del 2008, come riporta Today: “Ero con il mio ex marito. Ci indicano Imma di spalle con la sua fidanzata di allora. Tutti a dire: “Che bella la fidanzata di Imma Battaglia”. Poi lei si è girata e l’ho vista la prima volta. E ho replicato: “Sarà tanto bella, ma avete visto il viso di Imma? Quando siamo tornati a Verona, ricordo che alla prima carezza del mio ex, per tre secondi ho pensato a Imma. Poi io e lui ci siamo lasciati, due anni dopo sono tornata a Roma, in un periodo per me difficilissimo, e ho chiesto a un mio amico: “Dai portami al Gay Village, che mi voglio sfogare con Imma Battaglia”. Per me lei lavorava lì e basta, non avevo capito il suo ruolo”. 



Eva Grimaldi racconta il primo bacio con Imma Battaglia

Eva Grimaldi, ai microfoni del Corriere della Sera, svela i dettagli della sua longeva storia d’amore con Imma Battaglia. Dopo il primo incontro, il primo bacio è arrivato nel 2010; a raccontarlo è la stessa attivista che, come riporta Today, dichiara: “Quando mi è venuta incontro ho cominciato a piangere come una fontana. Quella sera l’abbiamo finita a mangiare patatine e birra a un tavolino. E le ho dato il mio numero di telefono. Poi ho cominciato a stalkerizzarla: mi era entrata nel cuore come un proiettile”. E ancora: “Il suo dolore mi aveva turbata. E poi aveva un modo molto divertente di corteggiarmi, sembrava un’adolescente. Tipo che se le dicevo che amavo il tennis, lei si comprava gonnellina e scarpette”. 



Eva Grimaldi ha fatto il primo passo, come sottolinea Imma: “Non mi ha chiesto solo un bacio! Dopo, ha usato un sacco di stratagemmi. Mi ha invitata ad andare in camera da letto, perché nel soggiorno c’era una parete a vetri e non voleva che ci vedessero da fuori. In camera mi ha chiesto di spogliarmi, come nel libro Le mille bocche della nostra sete che stava leggendo: romanzo da ragazzine. A quel punto aveva scatenato il latin lover che c’è in me