Eva Grimaldi, ospite della puntata di martedì 8 novembre 2022 di “Belve”, trasmissione di Rai Due condotta da Francesca Fagnani, ha affrontato, tra gli altri, l’argomento relativo ai suoi ex, partendo da Sean Penn. Un gossip non certo inedito, ma su cui l’attrice è ritornata dicendo: “Con lui non è stata un’avventura di una notte. Non sono una così, da una volta e basta… Mi devono conquistare. Con Sean Penn mi sono divertita molto”. Quel sentimento, tuttavia, non si è consolidato, così come non lo ha fatto il suo principio di relazione con Roberto Benigni: l’amore che stava nascendo tra il premio Oscar ed Eva Grimaldi, fu interrotto bruscamente dalla sua futura moglie, con cui all’epoca era fidanzato.
“Ogni tanto pensavo a lui, a quanto era divertente e geniale – ha confidato Eva Grimaldi –. Era dolce. Una volta gli telefonai, ma fu Nicoletta Braschi a rispondermi e a dirmi di non chiamare mai più. Io non voglio parlare di lei e Benigni, la loro è una coppia felicemente sposata. Posso dire che di lui ero molto innamorata e comunque Benigni è un uomo molto affascinante, molto intelligente. Tra di noi non è durata una sola notte… Ma perché devo parlare di Roberto? Non mi va, rispetto la sua famiglia, infatti non ne avevo mai più parlato”.
EVA GRIMALDI: “GABRIEL GARKO? STORIA FINTA, ERA UNA FORMA DI PROTEZIONE NEI SUOI CONFRONTI”
Eva Grimaldi a “Belve” ha poi riaperto la questione circa il suo legame di 4 anni con Gabriel Garko, con cui chiaramente condivideva un amore finto: “Ma chi decide se la coppia è vera o falsa – ha domandato l’attrice –? Gabriel era un ragazzino appena arrivato a Roma, ricordava me quando per la prima volta giunsi nella Capitale, spaesata. Era una forma di protezione nei suoi confronti. Abbiamo costruito il nostro amore a tavolino? Va bene, ma eravamo belli”.
Alla domanda di Francesca Fagnani inerente all’influenza che l’agente Tarallo esercitava su Gabriel Garko, Eva Grimaldi ha affermato: “Noi eravamo in questa situazione, ma a nostro agio. Nessuno a me, nemmeno a Gabry, ha mai puntato la pistola alla tempia. Era un modo di protezione. Stavamo bene insieme, vivevamo insieme. Se andiamo a ficcanasare, oggi è pieno di altre coppie costruite così…”.