QATARGATE, LE NUOVE INDAGINI SU EVA KAILI

Mentre l’indagine principale del Qatargate prosegue sui diversi impulsi dati dai primi arresti lo scorso sabato – Eva Kaili, Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca – ecco che dalla Grecia emergono nuovi dettagli in merito alla posizione della ormai destituita vicepresidente del Parlamento Europeo. Kaili risulta infatti non solo indagata in Belgio con le gravissime accuse di corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro: la ong fondata dalla sorella Mantelena Kaili – l’Osservatorio giuridico europeo per le nuove tecnologie ElonTech – risulta infatti indagata in Grecia. Si tratta di una organizzazione umanitaria fondata nel 2017 dalla sorella dell’ex vice di Metsola: sede a Kolonaki, precisamente nello stesso edificio in cui ha sede la società immobiliare fondata dall’eurodeputata del Pasok Eva Kaili.



Stando ai quotidiani greci, le sorella Kaili avrebbero presenziato diversi eventi dell’ong in ambito europeo: non solo, l’organizzazione greca sarebbe la terza ong indagata dall’inizio del Qatargate, assieme alla “Fight Impunity” di Panzeri e alla “No peace without justice”, fondata da Emma Bonino nel 1993 (il cui attuale segretario è Figà-Talamanca). Come ben spiegano i cronisti da Atene, sotto l’occhio degli inquirenti il denaro in arrivo dai programmi europei: la procura di Atene sta cercando di capire se vi sia stato il “condizionamento” e pressione della sorella Eva Kaili per ottenere i 15 milioni di euro di sovvenzioni al 100% dall’Europa. Michalis Dimitrakopoulos, avvocato della ong di Mantelena Kaili, spiega: «La ElonTech non è una ong e non ha ricevuto un euro di finanziamenti. Si tratta di un’iniziativa giuridica di scienziati e ricercatori nel campo del diritto e delle nuove tecnologie; non è una entità legale».



L’EX COLLABORATRICE DI EVA KAILI: “VACANZE CON SOLDI PUBBLICI ”

La “ong” greca al momento non ha nessun legame diretto con Eva Kaili, ovviamente ad eccezione della proprietà della sorella che evidentemente ha “attratto” gli interessi degli inquirenti per capire se vi siano legami stretti con il Qatargate. Si è già mobilitata, spiega “Il Messaggero”, l’Autorità Antiriciclaggio e il responsabile, Charalambos Vourliotis: tra i primi provvedimenti, il congelamento completo dei beni di Eva Kaili e del compagno Francesco Giorgi, ma anche dei genitori e della sorella Mantelena. Sotto i riflettori per ulteriori approfondimenti anche gli immobili della Kaili, come l’appartamento di 170 metri quadrati acquistato nel 2019 per 260mila euro, ma pure una casa ad Anixi, acquistata nel 2009 per 290mila euro.



A far discutere ulteriormente la posizione di Eva Kaili le dichiarazioni di una ex collaboratrice che sostiene come la ex vicepresidente dell’Europarlamento abbia fatto uso di soldi pubblici greci durante le proprie vacanze personali. «Una delle persone più marce mai conosciute», attacca su Facebook Sofia Mandilara, la collaboratrice che accusa Kaili di viaggi di piacere con la sorella Mantelena in cambio di ricompense. Nel 2013, la politica greca ha assunto la presidenza del Centro di ricerca per le questioni di uguaglianza (Kethi), e, scrive Mandilara, avrebbe permesso l’assunzione della sorella Mantelena «violando il regolamento interno». La donna denuncia anche di essere stata estromessa dal proprio posto di collaboratrice per «presunta mancanza di titoli», nonostante però la laurea magistrale: «Kaili faceva anche vacanze con i soldi pubblici». Sono ovviamente tutte accuse che andranno verificate, anche perché la posizione dichiarata da Eva Kaili finora è netta: «sono innocente», nulla sul Qatargate che le viene imputata «mi riguarda».