L’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, che difende Eva Kaili, la ex vicepresidente del Parlamento europeo attualmente nel carcere di Harem per il Qatargate, ha parlato delle condizioni in cui versa la sua assistita ai microfoni del Corriere della Sera: “Dall’11 al 13 gennaio è stata in isolamento su ordine del giudice istruttore Michel Claise. È stata trattenuta per 16 ore in una cella di polizia, non in prigione; al freddo, poiché le hanno rifiutato una seconda coperta e le hanno preso il cappotto; la luce era sempre accesa, il che le ha impedito di dormire; non le è stato permesso di lavarsi nonostante avesse le mestruazioni”.



Il trattamento è ritenuto inaccettabile dall’entourage di legali della donna. “Queste condotte violano la Convenzione europea sui diritti umani, sono una tortura, e ci riportano al Medioevo. Vi chiedo di rendere pubblici questi fatti: perché il fatto che siano conosciuti rappresenta l’anima della giustizia. Continuo a sperare che il processo sarà giusto: perché siamo in Europa”, ha affermato.



“Eva Kaili innocente, torturata in carcere”. L’appello dell’avvocato Dimitrakopoulos

L’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, insieme al collega André Risopoulos, ha chiesto nelle scorse ore ai giudici una alternativa alla detenzione nei confronti della ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, ad esempio i domiciliari col braccialetto elettronico, ma la domanda non ha ancora avuto una risposta. “La nostra assistita è sotto accusa, certo: ma c’è sempre una presunzione di innocenza. Siamo in Europa, dopotutto”, ha sottolineato. In tal senso, ha ribadito che la donna “non sa nulla degli affari tra il suo compagno Francesco Giorgi e Antonio Panzeri”, anche loro in cella con l’accusa di associazione criminale, corruzione e riciclaggio.



A tenere banco, inoltre, c’è la questione relativa agli incontri con la figlia di due anni. “In sei settimane di carcere ha avuto la possibilità di vedere sua figlia di ventitré mesi solamente due volte. Per noi questa è una rottura con il buon senso, non sono misure adeguate in relazione alla situazione”, ha denunciato.