La musica è la cosa più egoisticamente generosa che si possa fare. Così la definisce Eva Poles, cantante dei Prozac+ che oggi sono in lutto per la morte di Elisabetta Imelio. Con Gian Maria Accusani formarono una band che andò oltre i confini dell’underground italiano. Tutti e tre sono delle figure molto particolari. Eva Poles, ad esempio, nella sua biografia declina l’incipit al maschile. «Mi piace che ad essere presi in considerazione siano il mio lavoro e la mia identità professionale, che in effetti non sento declinati al femminile o maschile, ma neutri», raccontò a Distopic. D’altra parte con i Prozac+ ha cantato spesso testi al maschile. A proposito del successo di “Acida”, la hit che portò in vetta nelle classifiche i Prozac+ nel 1998, parlò di una combinazione di elementi: «Brano, momento e persone erano nel posto giusto al momento giusto. Ma tutto questo non è mai gratis, dietro c’è tanto lavoro, impegno e sacrificio». Negli ultimi anni è stata però impegnata anche sul fronte della didattica: ha tenuto lezioni e seminari di canto moderno ed è stata membro di giurie selezionatrici in vari concorsi musicali.



EVA POLES E GIAN MARIA ACCUSANI, INSIEME A ELISABETTA IMELIO CON PROZAC+

Gian Maria Accusani è rimasto più a contatto con Elisabetta Imelio negli ultimi anni visto che dopo l’esperienza nei Prozac+ hanno condiviso anche quella dei Sick Tamburo. In un’intervista a Rolling Stone del 2018 parlò della malattia della sua amica e collega: «Ho visto Elisa, era preoccupata: “Mi sento una pallina, la dottoressa mi ha fatto fare degli esami urgenti”. Io l’ho rincuorata, le dicevo non è niente, tranquilla vedrai che non è niente. Dopo qualche giorno l’ho rivista: “Ho un tumore”. Da lì è partita una roba non brutta, bruttissima, una sorta di calvario per lei e per tutti quelli che le vogliono bene». Così ha pensato di scriverle una canzone per aiutare lei e se stesso, “La fine della chemio”. «Elisabetta è la persona a cui sono più legato. L’ho scritta per la persona a cui voglio più bene in assoluto, ma è stata lei la vera maestra, trasmette una potenza devastante». Doveva restare tra loro, poi Elisabetta Imelio ha deciso di registrarla: «Elisabetta mi ha fatto capire che lo scopo era diverso, che bisognava arrivare a più persone».

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