Eva Robin’s ha raccontato il suo passato complicato ai microfoni di “Belve”, la trasmissione di Rai Due condotta da Francesca Fagnani e andata in onda nella serata di martedì 1 novembre 2022. L’ospite ha innanzitutto descritto la figura materna, che “in fondo era l’uomo che io non sono mai stata veramente. Ricordo che mia mamma tornava a casa sempre un po’ alticcia e l’alcool purtroppo in quella fase lì… Era una donna che non ha avuto tanta fortuna nella vita, perché è stata abbandonata, ha avuto quattro figli con quattro uomini diversi e all’epoca essere una ragazza madre era un’onta”.
In virtù di quella condizione difficile, la donna “pativa molto e quando arrivava a casa ci svegliava tutti con i pianti, con le lamentele, con l’aggressività e con il fatto che si sentiva una donna vinta”. Insomma, non un periodo facile per Eva Robin’s, che a otto anni ha subìto una molestia s*ssuale da parte di una persona che frequentava casa sua, andando a riferirlo subito alla madre: “Io non sapevo delle conseguenze, del modo in cui io ero attratta da questo adulto. Io lo vedevo come una figura molto scura, il contrario mio che ero bianca, molto attraente”.
EVA ROBIN’S: “A 11 ANNI UN ARCHEOLOGO DI 65 MI INIZIÒ AL S*SSO”
Nel prosieguo della sua intervista a “Belve”, Eva Robin’s ha approfondito brevemente il discorso circa la molestia s*ssuale subita a 8 anni: “Ricordo tutti i passaggi fino solo al momento del contatto e a quel punto lì ho rimosso tutto. Ma ricordo proprio una piena consapevolezza di seduzione nei confronti di questo adulto, che poi non sapevo dove sarebbe andata a finire, perché un bambino non lo sa. Oggi definirei quell’uomo un pedofilo. Comunque ricordo tutto fino all’atto proprio della fellatio, proprio fino a un momento prima della fellatio”.
A 11 anni poi, ha concluso Eva Robin’s, “un archeologo di 65 mi iniziò al s*sso: andavamo spesso al fiume insieme e dopo un pomeriggio passato in sua compagnia mi insegnò come toccarmi”.