Arrivano nuovi aggiornamenti sul caso del piccolo Evan, il bimbo di 21 anni ucciso a Modica dal compagno della madre Letizia Spatola. Dagli atti emerge che la madre sapeva tutto, ma clamorosamente la donna è uscita dal carcere. La nonna della piccola vittima ha tuonato a Storie Italiane: «Ci chiediamo come mai sia uscita: se io vado a rubare un panino per dare da mangiare ai miei figli, mi fanno fare 10-15 anni di carcere, ma hanno fatto uscire lei che ha ucciso un figlio».
La consulente dei familiari del piccolo, Anna Vagli, ha spiegato il perché: «E’ uscita per la motivazione che la donna era ridotta in schiavitù dal branco, era in una condizione che non le permetteva di uscire da quello che era lo schema della violenza e addirittura ha avuto il coraggio di fare scrivere al suo legale che la condizione in carcere non la poteva più tollerare perché era sottoposta alla gogna delle altre detenute».
Evan, ucciso di botte a 21 mesi: scarcerata la madre
La consulente Anna Vagli ha poi evidenziato successivamente: «Lei aveva la possibilità di chiedere aiuto, la nonna e la zia si sono prodigate per mesi: le dicevano se avesse bisogno di qualcosa, lei ha sempre detto di no. L’altro figlio di 6 anni le diceva che a Evan così facevano male. La donna ha mentito anche all’ospedale, anche all’ultimo accesso all’ospedale, quando hanno cercato di fare un’ispezione totale al corpo. Lei aveva la possibilità di chiedere aiuto, ma non l’ha fatto. Come si fa a dire che una donna che lascia uccidere il figlio dal compagno sia manipolata? Quanto vale la vita di un bambino di 21 mesi?». La zia del piccolo Evan ha aggiunto: «Non penso che sia giusto che sia agli arresti domiciliari, perché ha la disponibilità e la comodità di fare tutto quello che vuole: è morto un bambino di 21 mesi e lei è fuori. Questa cosa a me non va bene: sono arrabbiata, triste e delusa dalla giustizia, che in questo momento non è dalla nostra parte».