Condannato a 23 anni di carcere Evaristo Scalco, l’artigiano che la notte tra l’1 e il 2 novembre 2022 uccise un uomo, il 41enne peruviano Javier Alfredo Miranda Romero, con una freccia scoccata dal balcone nel centro storico di Genova. A processo il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo ma la Corte d’Assise, secondo quanto riportato dall’Ansa, avrebbe escluso l’aggravante dell’odio razziale ritenendo sussistente quella dei futili motivi.
Nei mesi scorsi l’imputato aveva ottenuto gli arresti domiciliari e avrebbe scritto una lettera di scuse alla moglie della vittima versando, a titolo di risarcimento preliminare, una somma di 10mila euro. A margine della condanna, la donna ha commnentato così la sentenza, come riferisce l’agenzia di stampa: “Mi fido della giustizia italiana, è andato tutto bene”. I giudici avrebbero disposto il pagamento complessivo di provvisionali alle parti civili per 500mila euro. L’avvocato della famiglia della vittima, Francesca Palmero, ha parlato di “una parziale soddisfazione”: “Quello che ci interessava è che fosse fatta giustizia“.
Evaristo Scalco condannato a 23 anni, la difesa: “Non è omicidio volontario, ma una tragedia umana”
Secondo la ricostruzione dei fatti, quella notte Javier Alfredo Miranda Romero stava festeggiando con un amico la nascita del figlio e il dramma si sarebbe consumato quando i due si trovavano sotto la finestra di Evaristo Scalco, nel centro storico del capoluogo ligure. L’artigiano, riporta Ansa, si sarebbe affacciato e li avrebbe apostrofati perché, stando alla sua versione, facevano baccano e avrebbero orinato contro il muro.
I due avrebbero risposto e in quel momento l’artigiano avrebbe preso l’arco per poi scoccare una freccia e colpire Romero. Stando a quanto emerso, Evaristo Scalco sarebbe poi sceso in strada e avrebbe tentato di estrarre il dardo. La vittima sarebbe morta in ospedale. “È una sentenza che ha colto l’assurdità di un ergastolo per una persona come Scalco. Per noi – hanno dichiarato gli avvocati difensori Jacopo Pensa e Federico Papa – però non è un omicidio volontario e non ci sono nemmeno i futili motivi. Questa è una tragedia umana e il dramma rimane“.