Evasione di Natale dal carcere Cesare Beccaria di Milano

Proseguono ancora le ricerche per i fuggitivi ancora in libertà in seguito all’evasione dal carcere Cesare Beccaria di Milano, diventata ormai già famosa come evasione di Natale. Nel pomeriggio, approfittando degli scarsi controlli dovuti alle attività pomeridiane all’interno della struttura, sette ragazzi sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, “guadagnandosi” la libertà. Sono scattate subito le ricerche e probabilmente nell’arco di un paio di giorni saranno tutti riconsegnati alla giustizia.



In merito all’evasione dal carcere minorile Cesare Beccaria di Milano si sarebbe prontamente espresso anche il Garante nazionale delle persone private dalla libertà con un comunicato stampa. “Certamente quanto avvenuto al Beccaria è episodio grave ed evidenzia una situazione che richiede di essere potenziata sia negli aspetti di rapida risoluzione di questioni ancora in sospeso, relativamente alla conclusione dei lavori e all’assegnazione di una stabile direzione, sia tramite un incremento di progettualità”, si legge nella nota. Avrebbe, insomma, sollevato l’importante questione della direzione del Cesare Beccaria di Milano, in cui c’è stata l’evasione dei 7 giovani, e che è attualmente gestito da una direttrice provvisoria, che gestisce anche una seconda struttura, dividendosi tra l’una e l’altra nel corso della settimana.



Garante: “Giovani sempre più fragili”

“Altrettanto certo è che una situazione difficile non possa ricadere su chi opera con difficoltà e professionalità”, continua il commento del Garante sull’evasione dal carcere Cesare Beccaria di Milano. “Sarebbe tuttavia sbagliato cogliere questo grave episodio per gettare disvalore verso un sistema, quello della giustizia minorile, che funziona e che ha visto negli anni importanti successi di reinserimento positivo di giovani nella vita esterna”.

“La questione della direzione stabile” del carcere Cesare Beccaria di Milano, in cui c’è stata l’evasione ieri, “è in via di soluzione”, conferma il Garante. “Dopo che è stato completato il concorso e si sta concludendo la fase di formazione dei vincitori. Resta però un tema su cui si deve ragionare: è quello della maggiore difficoltà che la privazione della libertà determina oggi in giovani complessivamente più fragili che in passato. In particolare, perché hanno costruito, e costruiscono, la propria apparente identità attraverso sistemi virtuali di comunicazione che hanno una scarsa capacità di connessione con la durezza di una situazione reale quale è la privazione della libertà”.



Nella nota di commento dall’evasione dal carcere Cesare Beccaria di Milano, si legge di come “all’interno di una istituzione detentiva dove si interrompe quel tipo di connessione, anche perché non si ha più il cellulare che sembrava comprendere tutto il proprio mondo, ci si ritrova soli in una situazione che non si sa gestire, se non con rabbia e fuga”, sostiene il Garante. “Occorre ragionare su questi aspetti, oltre che, doverosamente, risolvere quei nodi che garantiscano condizioni dignitose e al contempo sicure, senza limitarsi ad affrontare la questione in termini di rafforzamento dell’esistente o ancor meno di contrapposizione ideologica”.