La riforma fiscale punta a ridurre i reati penali per favorire gli accordi tra il fisco e i contribuenti, riducendo al minimo le sanzioni se si accetta di pagare quanto dovuto. Il decreto legislativo che è in preparazione e sarà la prossima settimana in discussione al consiglio dei ministri prevede infatti forti sconti per chi non ha pagato le tasse, comprendendo nella categoria da “premiare” anche chi ha avuto problemi penali. Tutte le maggiorazioni dovute a sanzioni, tributarie e amministrative ammonteranno al 60% in meno di quanto inizialmente dovuto, nel caso non si sia in regola con i versamenti ma si cerchi di conciliare.



Questo sarà valido anche per mancati pagamenti delle imposte sui redditi e dell’Iva oltre a tributi di altra natura. La grande novità sarà però quella della cosiddetta “Evasione di necessità”, che potrà essere invocata da chi non ha pagato, quando sussistono “Fatti non imputabili al soggetto stesso“, che hanno causato la posizione debitoria nei confronti del fisco. In questo caso interverrà la non punibilità, un beneficio di cui potranno godere i soggetti evasori, tranne nel caso in cui si sia verificata l’omessa dichiarazione.



Evasione di necessità, il governo taglia le sanzioni ai contribuenti che scelgono di pagare in accordo con il fisco

L’evasione di necessità sarà una norma contenuta nel pacchetto di riforma fiscale, presto approvato dal governo. Un provvedimento che interviene a favore di chi non ha pagato le tasse e i tributi di varia natura. La sanzione piena, sarà applicata soltanto quando si omette la dichiarazione. In quel caso, come spiega La Repubblica citando fonti del Ministero, non solo non ci sarà un taglio, ma si interverrà ancora più duramente. Mentre invece per i versamenti omessi e per le dichiarazioni non conformi ed infedeli, ci sarà il perdono fiscale.



Che consiste fondamentalmente nella riduzione o cancellazione delle sanzioni penali, nel momento in cui il debitore sceglie di pagare la somma originaria. Sia a rate che in unica soluzione. Come ha confermato il governo questa misura è un “atto dovuto” in quanto richiesto più volte dall’Europa. Perchè in Italia le maggiorazioni per tasse non pagate sono tra le più alte e possono arrivare dal 120 al 240% dell’importo, mentre in altri paesi restano ad un massimo del 60%.