Continua il piano di riforme per snellire l’attività del Fisco rendendola più efficiente, puntando anche sulla collaborazione attiva del contribuente, con un nuovo (ma certamente non ultimo) capitolo dedicato all’evasione fiscale. L’idea di un Fisco ‘amico’ del contribuente, più volte rilanciata dagli esponenti del governo, aveva acceso non pochi campanelli proprio per il rischio che avrebbe agevolato (o quantomeno non combattuto con rigore) l’evasione.



La nuova norma sull’evasione fiscale, che altro non è che il nuovo Piano integrato di attività del Fisco, sarà presentata oggi ai sindacati e dovrebbe diventare operativa nei prossimi mesi. Nel documento, citato dal Messaggero, si fa riferimento ad una previsione di 320 mila controlli all’anno sui contribuenti nei prossimi tre anni, con un sostanziale, spiega il documento, “potenziamento “delle attività. Insomma, i controlli contro l’evasione fiscale saranno di fatto potenziati e aumentati numericamente, ma si procederà anche “mediante una migliore selezione preventiva delle posizioni da sottoporre ad accertamento”, agendo in modo mirato contro coloro che presentano profili potenzialmente a rischio, senza sprecare risorse e tempo.



Fisco: cosa prevede il nuovo piano contro l’evasione fiscale

Non è, d’altronde, una novità che il Fisco abbia intensificato i controlli contro l’evasione fiscale, stilando già da qualche mese una lista di contribuenti a rischio. Per farlo ha diversi mezzi a disposizione, che vanno dall’anagrafica tributaria, fino ai dati sui conti correnti e sulle carte di credito, senza tralasciare neppure la fatturazione elettronica, dati che vengono incrociati per definire i profili. Si tratterà, insomma, di “analisi selettive”, spiega ancora il documento, fini a monitorare i “comportamenti di soggetti a elevata pericolosità fiscale”.



La lotta all’evasione fiscale, inoltre, fanno sapere dal Fisco, non si concentrerò solamente sui contribuenti (piccoli o grandi che siano), ma anche sulle multinazionali. Finiranno sotto la lente fiscale quelle che fatturano più di 750 milioni di euro all’anno, che nel 93% dei casi presentano, secondo alcune stime, dei profili di rischio. Il Piano, poi, sottolinea anche come sono previste, sempre nel 2024, circa 3,01 milioni di lettere di compliance, primo step delle indagini per evasione fiscale, utili a chiedere chiarimenti al contribuente, perseguendo quella volontà di garantire un “efficace contraddittorio” con il cittadino prima di dare il via alle pratiche.