La prima casa può essere sequestrata se il contribuente commette il reato di evasione. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con una sentenza con cui ha respinto il ricorso di un uomo di 45 anni di Trento che era appunto accusato di evasione fiscale. Questi era, infatti, accusato di non aver presentato la dichiarazione dei redditi e di aver emesso fatture false, peraltro per importi rilevanti. Per questo era scattata la misura di sequestro della prima casa finalizzato alla confisca della stessa. Lui si era opposto proprio perché nel mirino degli inquirenti era finita quella che è la sua prima casa. Ma la sua tesi non è stata accolta né dal Tribunale del Riesame né dalla Suprema Corte.



Gli Ermellini, nella sentenza n. 35809 del 30 settembre 2021, spiegano – come riportato da Italia Oggi – che il limite della espropriazione immobiliare regolato dall’art. 76 del dpr n.602/1973 opera solo nei confronti dell’Erario per debiti tributari, quindi non di altre categorie di creditori. Inoltre, riguarda l’unico immobile di proprietà, non la prima casa. Né costituisce un limite all’adozione e confisca penale, che sia diretta o equivalente, né al sequestro preventivo ad essa finalizzato.



EVASIONE E PRIMA CASA, INTERVIENE LA CASSAZIONE

Per la Corte di Cassazione non è, altresì, applicabile il principio per cui l’art. 52 del dl 69/2013 preclude l’applicazione del sequestro preventivo e la confisca diretta dell’abitazione del soggetto indagato. Non è la prima volta che la Suprema Corte si esprime sul tema. In una precedente sentenza, del maggio 2021, aveva ad esempio stabilito che il limite posto dalla legge all’operatività della confisca sui beni che appartengono «a persona estranea al reato» non operano quando i beni immobili, come la casa ad uso abitativo, risultano «nella disponibilità dell’imputato per un valore corrispondente a quello relativo al profitto o al prezzo del reato».



Ma se il proprietario dell’immobile sequestrato è diverso da colui che è responsabile dell’evasione fiscale e risulta inoltre estraneo al reato da questi commesso, allora potrà opporsi al sequestro presentando ricorso al Tribunale del Riesame. In tal caso, come riportato da La Legge per Tutti, dovrà appunto dimostrare la sua legittima ed esclusiva titolarità sul bene e la correlativa assenza di disponibilità d’uso all’autore del reato tributario.