Evelina Nazzari, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, racconta il dramma più grande della sua vita: la morte di suo figlio Leonardo. “Fino a 18 anni è stato un ragazzo giudizioso, con un senso dell’umorismo stratosferico, poi si è ammalato. Ha iniziato a dire e fare cosa che non avevano alcun senso. Questa è stata la fine. Disturbo della personalità schizofrenia affettiva sono due possibili diagnosi.”, ha esordito la scrittrice. “La malattia mentale è ancora oggi un tabù. Il cervello non è come gli altri organi che si possono poi facilmente curare.”, ha continuato. A 26 anni, poi, il suicidio: “Paragonarsi agli altri giovani della sua età e vedere che aveva perso tutti questi anni mentre loro sono andati avanti, secondo me, è stata la parte più dura per lui”, ha infine ammesso. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Evelina Nazzari: il suicidio del figlio Leonardo

Nel giugno del 1979 la giovanissima Evelina Nazzari, 21 anni, figlia di Amedeo Nazzari e Irene Genna, sposò l’attore Pino Micol (all’anagrafe Giuseppe Cioce). I due si erano conosciuti in occasione del Cyrano de Bergerac, allestito dal teatro Popolare di Roma. Pochi mesi nacque il figlio Leonardo. Il ragazzo si è tolto la vita quando aveva 26 anni: “Anche io, anni fa, tentai di salvare un ragazzo problematico dal suicidio, senza riuscirvi: si chiamava Leonardo, aveva 26 anni, era mio figlio”, ha raccontato Evelina Nazzari al Corriere della Sera nel 2018, presentando lo spettacolo “Ventiquattro ore della vita di una donna”, tratto da una novella di Stefan Zweig. “Una vicenda dolorosa, che ha molto a che fare con la mia storia privata”, ha aggiunto la Nazzari che interpretava Claire. Al suo fianco il giovane Arcangelo Zagaria nel ruolo di Mateusz.



“Io mi sento orfana di Leonardo”

Da quando è morto Leonardo, ho sempre pensato che nessuno si è mai preso la briga di inventare un termine per definire un genitore che perde un figlio: nel vocabolario non c’è. Evidentemente non è una cosa ammissibile: chi ha figli si rifiuta anche solo di immaginare una circostanza del genere”, ha confessato Evelina Nazzari al Corriere della Sera. E ha aggiunto: “Non c’è differenza tra suicidio o no: è assurdo che un padre o una madre sopravvivano al proprio figlio. Io mi sento orfana di Leonardo che, dopo anni di sofferenza, si è tolto la vita: la sua esistenza è finita, e non ha senso. Per questo non riesco ad andare nemmeno al cimitero sulla sua tomba, è innaturale”. L’attrice aveva già parlato della morte del figlio nel libro “Dopo la fine”, pubblicato nel 2009, uno scritto che parte dalla personale esperienza di dolore e rielaborazione del lutto.

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