Eviatar Moshe Kipnis, l’italiano che era disperso in Israele dallo scorso 7 ottobre, è stato ritrovato morto. Il suo corpo, come appreso da Ansa e confermato anche dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, è stato rinvenuto nel kibbutz di Beeri, da dove era scomparso, insieme ad un centinaio di altri cadaveri. Il riconoscimento è stato possibile soltanto attraverso l’esame del DNA. In merito alla moglie Liliach Le Havron, che era con lui, non ci sono invece informazioni.



Il figlio dei due coniugi Yotam Kipnis aveva dichiarato a Radio Rai nelle scorse ore di essere fortemente preoccupato, poiché i terroristi avevano assaltato il kibbutz. “Da sabato dall’account whatsapp di mio padre è stata cancellata la sua foto, ed è sparito”. Le sue condizioni di salute erano inoltre instabili. “Mio padre è un disabile, soffre di un problema neurologico, è sulla sedia a rotelle, deve andare in ospedale una volta a settimana per le medicine, altrimenti il suo corpo si paralizzerà completamente, soffre di una malattia importante che coinvolge i nervi”.



Eviatar Moshe Kipnis, l’italiano in Israele è morto: si cerca un altro disperso

Eviatar Moshe Kipnis, rinvenuto morto in un kibbutz, non era tuttavia l’unico italiano disperso in Israele. Oltre a lui e alla moglie Liliach Le Havron, manca all’appello anche Nir Forti, di 30 anni. Il giovane aveva partecipato al Nova Music Festival di Be’eri insieme alla fidanzata israeliana. “Siamo riusciti a parlare solo con un suo amico, ci ha detto che ha visto che gli hanno sparato nella parte superiore del torace”, hanno raccontato i genitori al Tg3. Sono ore di apprensione dunque per le sue sorti.



L’ambasciata d’Italia a Tel Aviv è in contatto con le famiglie di tutte le persone coinvolte nel conflitto per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani nelle scorse ore ha parlato di “ostaggi italiani” che “sono una dozzina vicino Rafah, speriamo che possano uscire dalla Striscia di Gaza e arrivare in Egitto”.