È stato incriminato per pedofilia nello Stato del Massachusetts l’ex Cardinale Theodore McCarrick, uno degli uomini più influenti della Chiesa americana fino alle prime accuse sorte ormai 4 anni fa: avvenne poi un lungo percorso delle autorità vaticane per rimuoverlo prima dal Ministero pubblico (2018) e dal collegio cardinalizio, infine ridotto allo stato laicale (nel 2019). Ora il passaggio giudiziario più delicato, visto che l’ex Cardinale verrà portato alla sbarra nel primo processo ad un (ex) prelato di così alta carica nella Chiesa americana: per l’ex arcivescovo metropolita di Washington l’accusa è gravissima, in quanto avrebbe abusato sessualmente di un ragazzo 16enne negli anni Settanta.
Secondo quanto riportato dal Boston Globe – quotidiano già protagonista all’epoca della prima inchiesta (“Spotlight”) contro gli abusi pedofili nella Chiesa Cattolica – il presunto crimine sarebbe avvenuto durante un ricevimento nuziale al Wellesley College, un ateneo femminile del Massachusetts. Finora McCarrick era sempre stato accusato e poi condannato da tribunali della Santa Sede, ma è la prima volta che finisce a processo per la giustizia penale americana.
IL REPORT DELLA CHIESA CONTRO MCCARRICK
Si chiama “Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017” ed è un cospicuo report presentato lo scorso 10 novembre 2020 dal Vaticano. 451 pagine in cui la Segreteria di Stato ricostruisce l’impianto accusatorio che ha portato alla dismissione in stato laicale dell’ex Cardinale. L’atto fu scelto da Papa Francesco dopo le sempre più crescenti polemiche tanto nella Chiesa americana, quanto nella Curia in Vaticano, non di meno con le durissime accuse lanciate poi dall’arcivescovo ex nunzio apostolico negli Usa Mons. Viganò contro il Santo Padre. «Nessuna procedura, anche la più perfezionata, è esente da errori, perché coinvolge le coscienze e le decisioni di uomini e di donne. Ma il Rapporto avrà degli effetti anche in questo: nel rendere tutti coloro che sono coinvolti in tali scelte più consapevoli del peso delle proprie decisioni o delle omissioni», reagiva così il Segretario di Stato Card. Pietro Parolin dopo la pubblicazione del vasto report sul caso McCarrick. Destituito già da Papa Benedetto XVI ma definitivamente “spretato” da Papa Francesco, l’ex cardinale ora alla sbarra a Boston arrivò ad «ingannare Papa Wojtyla, divenendo poi cardinale», secondo le stime del report vaticano. Il momento centrale del rapporto riguarda la lettera inviata a Stanislaw Dziwisz, segretario di Wojtyla, il 6 agosto del 2000, dove lo stesso McCarrick giura il falso contro le accuse di molestie pervenute da alcune testimonianze e denunce: «Nei settanta anni della mia vita, non ho mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico, né ho mai abusato di un’altra persona o l’ho trattata con mancanza di rispetto».