In Pakistan è emergenza per gli ex collaboratori Afghani dell’esercito inglese: il governo britannico, in accordo con la Royal Air Force, ha decretato lo stop a tutti i voli di evacuazione e rimpatrio delle famiglie alle quali era stato promesso asilo in Uk. Migliaia di persone, tra cui 500 bambini, sono ora abbandonate in attesa di ricevere disposizione di ospitalità in alberghi presso Islamabad, ma non potranno arrivare in territorio inglese. Una nuova inchiesta del quotidiano The Independent, lancia l’allarme pubblicando anche le testimonianze degli uomini che negli anni hanno aiutato le operazioni militari del governo e delle forze armate britanniche in territorio pakistano.



Subito dopo la presa di Kabul erano state migliaia le famiglie che avevano ricevuto asilo politico in Gran Bretagna, ora almeno un altro migliaio di persone sono in attesa di ricongiungersi con i loro parenti. Ma questo non sarà possibile, perchè l’esercito ha bloccato tutti i voli charter a partire dallo scorso novembre, anche per coloro che erano in pieno diritto di rimpatrio. Si è resa necessaria anche un’interrogazione parlamentare durante la quale alcuni politici hanno condannato la situazione dicendo che è “una farsa” mentre un ex comandante delle forze armate ha dichiarato che è “assolutamente vergognoso il trattamento riservato agli ex collaboratori“.



“Ex collaboratori afghani costretti a restare prigionieri dei talebani”

Il quotidiano The Independent lo chiama “Uno scandalo” quello che sta accadendo ad almeno 1000 persone, famiglie tra cui donne e bambini che sono bloccate in territorio Pakistano dopo che era stato promesso loro un rifugio sicuro in Gran Bretagna. Ora sono condannati a non avere alcun diritto e ad essere abbandonati “in pasto ai talebani“, dopo anni di collaborazione nelle operazioni di guerra dell’esercito inglese.

Alcuni sono stati fatti prigioneri mentre attendevano di essere ospitati in luoghi sicuri a spese del governo britannico. Tra loro c’è anche un interprete che ha lavorato con l’esercito ed ora è costretto a nascondersi in una stanza di hotel, dice “Sono prigioniero, mi avevano promesso una nuova vita in Europa ed invece mi hanno abbandonato, ora vivo costantemente con la paura e voglio scappare. Raggiungerò l’occidente illegalmente pur di andarmene da questo posto“. Altri sono invece preoccupati del fatto che, anche se la situazione si dovesse sbloccare predisponendo altri voli di salvataggio, in base alle nuove leggi sull’immigrazione, potrebbero essere deportati in Ruanda, subito dopo l’arrivo in Uk.