Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’ex Ilva, Acciaierie Italia, annullando la precedente sentenza del Tar di Lecce, di conseguenza, non si dovrà procedere con lo spegnimento dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto e degli impianti connessi, la cui attività, come riferisce l’Adnkronos, potranno proseguire con regolarità.
“Alla luce del pronunciamento del Consiglio di Stato sull’ex Ilva – le parole del ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti – che chiarisce il quadro operativo e giuridico, il governo procederà in modo spedito su un piano industriale ambientalmente compatibile e nel rispetto della salute delle persone. Obiettivo è rispondere alle esigenze dello sviluppo della filiera nazionale dell’acciaio accogliendo la filosofia del Pnrr recentemente approvato”. Il Consiglio di Stato ha quindi “rigettato” l’ordinanza del sindaco di Taranto dello scorso febbraio 2020, ritenuta illegittima per assenza di pericolo imminente, accogliendo invece gli appelli di Arcelor Mittal S.p.a. e di Ilva S.p.a.
EX ILVA, CONSIGLIO DI STATO BOCCIA TAR: L’ORDINANZA DEL SINDACO DI FEBBRAIO 2020
Il primo cittadino tarantino aveva ordinato un anno e mezzo fa, in qualità di gestore e proprietario dello stabilimento siderurgico, di individuare gli impianti interessati da emissioni inquinanti e rimuoverne le eventuali criticità, e se ciò non fosse avvenuto entro 60 giorni, di sospendere/fermare lo stabilimento. Il sindaco aveva deciso di agire con urgenza a tutela della salute della propria cittadinanza, in particolare a seguito di emissioni di fumi e gas che si erano verificate ad agosto del 2019 e successivamente a febbraio dell’anno seguente, nonché dopo le successive verifiche ambientali e sanitarie.
Il Tar della Puglia sezione staccata di Lecce, ricorda sempre l’Adnkronos, aveva bocciato il ricorso delle due società in primo grado a seguito di un’approfondita istruttoria. Intanto, sempre nella giornata di ieri, l’ex Ilva ha fatto sapere che i dipendenti dello stabilimento a Cornigliano (Genova), verranno messi in cassa integrazione da lunedì 28 giugno, respingendo la richiesta di sospensiva di rsu, Fiom, Fim e Uilm di Genova.