«In queste ore stiamo definendo l’accordo con Arcelor Mittal per completare il progetto di investimento per l’Ex Ilva di Taranto», così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato l’ormai strutturato piano di partenariato pubblico-privato messo a punto dopo mesi di negoziati e accordi tra Mise, Palazzo Chigi, sindacati e la stessa Mittal. Intervenendo alla presentazione del Rapporto Svimez 2020, il Premier ha sottolineato come il piano in dirittura d’arrivo «servirà a rilanciare il cantiere Taranto dopo le tante sofferenze che conosciamo. Insieme al ministro Provenzano stiamo offrendo un piano articolato per rilanciare l’intera area». Nello specifico Conte ribadisce come tra le varie iniziative varate nell’accordo vi sarà «la transizione energetica, della mobilità, trasporto pubblico locale, ecologia, rispetto dell’ambiente, riqualificazione e riforestazione della città, riqualificazione del centro storico e dell’arsenale, ci sarà un rilancio dell’Ex Ilva in direzione spiccata della transizione energetica. Ci vogliamo caratterizzare anche in questo: il progetto messo a punto con Arcelor Mittal va proprio in questa direzione».
LE REAZIONI DI SINDACATI E SINDACO TARANTO
Tra i primi a commentare la quasi chiusura del piano Mittal sull’Ex Ilva è il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd) che non vede benissimo l’annuncio fatto dal Governo: «Ci saremmo aspettati trasparenza, siamo delusi e preoccupati». L’inserimento di Invitalia con Domenico Arcuri – quindi dello Stato – nella nuova compagine societaria è ancora un elemento poco chiaro e per nulla compreso a fondo dal primo cittadino tarantino: «Non conosciamo – attacca Melucci – alcun dettaglio dell’accordo che il Governo sta chiudendo con ArcelorMittal, la città non c’è. E se i termini sono quelli dell’intesa di marzo non sono sicuramente nell’interesse di Taranto». Di contro, i sindacati nazionali e di categoria riconoscono il passo avanti rispetto agli scorsi mesi ma ammettono di non avere dettagli maggiori sul piano che si va a realizzarsi: «abbiamo solamente intuito che lunedì prossimo, 30 novembre, probabilmente ci sarà la firma dell’accordo per l’ingresso di Invitalia e dello Stato nel capitale di ArcelorMittal. Questo dà continuità, questo permette di andare avanti, ma noi vogliamo risposte chiare sul piano industriale, su investimenti, su garanzie totali per l’occupazione senza esuberi e soprattutto su una sostenibilità ambientale con un nuovo patto con la città che va ricercato da parte di tutti», spiega il segretario Fim Cisl Roberto Benaglia dopo l’incontro di questo pomeriggio con l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli. Il vertice non è stato definitivo però – aggiunge il sindacalista – «non ha sciolto tutte le incognite che ancora gravano su questa vertenza. Domani si sciopera per avere questa chiarezza nei prossimi giorni da parte del governo, che ancora non ci ha riconvocato, e da parte di tutti gli interlocutori, gruppo Mittal in testa».