Emergono ulteriori dettagli in merito alla proposta che il governo starebbe presentando ad ArcelorMittal, il gruppo franco-indiano che gestisce le acciaierie ex Ilva. Come riferisce il Quotidiano.net, il primo step sarebbe quello di ridurre gli esuberi, per un massimo di 2.500-3.000 in cassa integrazione, e per gli altri 1.500-2000 un fondo ad hoc da inserire in manovra, anche se i tempi di attuazione sono strettissimi. Sullo sfondo resta l’ipotesi di una mini-nazionalizzazione, forse con l’ingresso diretto di Cdp, Cassa depositi e prestiti nel capitale dell’acciaieria, anche se l’operazione non sarà semplice, o magari, l’ingresso di un nuovo gruppo che subentri ad ArcelorMittal, che al momento però non si vede. Intanto non si placano le reazioni politiche, a cominciare dal commissario agli Affari Economici ed ex premier, Paolo Gentiloni, che ha specificato: “I patti vanno rispettati, sia da ArcelorMittal sia dalle istituzioni italiane”. Contrario alla nazionalizzazione Salvini: “Chi paga il conto?”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EX ILVA, LE TRE PROPOSTE DI CONTE AD ARCELORMITTAL
Proseguono le trattative fra lo stato e ArcelorMittal, nonostante il gruppo indiano si sia di fatto chiuso nel silenzio, per il salvataggio dell’ex Ilva. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, dopo la visita nell’impianto siderurgico di Taranto (la più grande acciaieria del Vecchio Continente), avvenuto nella giornata di venerdì, potrebbe ripresentarsi domani, lunedì 11 novembre, come segno di vicinanza nei confronti degli operai, anche se al momento, come specificato dai colleghi di SkyTg24.it, non vi è ancora alcun appuntamento in agenda. La multinazionale, come specificato sopra, si è intanto chiusa nel silenzio anche dopo le 48 ore concesse dall’esecutivo, segno che i margini per una trattativa sembrerebbero davvero minimi. Il premier Conte, dal suo canto, ha parlato con gli operai spiegando loro di non avere ancora un piano, ma nel contempo, ha promesso di voler salvaguardare l’occupazione, nonché l’ambiente e la salute, tre questione molto care agli operai di Taranto.
EX ILVA, IL PIANO DI CONTE: I TRE PUNTI FONDAMENTALI
Stando a quanto riferisce Sky, tre sarebbero le proposte che il governo è pronto a mettere sul tavolo per convincer ArcelorMittal a ritirare l’azione civile presentata al tribunale di Milano. La prima, è una riduzione degli esuberi, dagli attuali 5.000 fino a 2.500 (quindi la metà). Secondariamente, l’esecutivo vorrebbe offrire uno sconto sull’affitto degli stabilimenti ex Ilva, e infine, un nuovo scudo penale. E quest’ultimo sembrerebbe essere il vero terreno di scontro a livello politico, con il Partito Democratico e Italia Viva, il gruppo di Matteo Renzi, secondo cui andrebbe reintrodotto subito, mentre è perentorio il Movimento 5 Stelle, che non sembra voler cedere, come ha fatto capire nelle scorse ore il leader Luigi Di Maio: “Basta insistere, si tratta solo di un’arma di distrazione di massa”. Scontro, infine, anche fra i sindacati e Confindustria. Le parole del numero uno degli industriali, Vincenzo Boccia (“Se pretendiamo che nonostante le crisi congiunturali le imprese debbano mantenere i livelli di occupazione facciamo un errore madornale”), non sono piaciute ai primi, con il segretario della Cgil Maurizio Landini, che ha commentato: “Parole senza senso”.