In attesa dell’incontro fra i vertici di ArcelorMittal, e il governo, sul futuro dell’ex Ilva, è in corso nello stabilimento di Taranto un’ispezione delegata dalla procura dei carabinieri del Noe di Roma, del Nucleo sulla sicurezza sul lavoro e del Comando provinciale. Come riferisce l’agenzia Ansa, le verifiche riguardano le operazioni di bonifica nello stabilimento, nonché la situazione generale dell’impianto e la sicurezza sul lavoro. L’indagine, sempre in base a quanto riferisce l’Ansa, mira ad apprendere se vi sia stato un depauperamento delle materie prime e se gli impianti rappresentino un pericolo per i lavoratori. Stando a quanto specificato da fonti giudiziarie “c’è pieno coordinamento – scrive Ansa.it – e piena sintonia tra le due Procure (Taranto e Milano, due diversi filoni di indagine ndr), nell’ambito dei rispettivi filoni investigativi. Non c’è alcun conflitto”. A conferma, le parole del procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli: “C’è massima collaborazione fra la Procura di Milano e quella di Taranto”. Da segnalare infine le parole del ministro dell’ambiente, Sergio Costa, che ha sottolineato ad Agorà come ArcelorMittal “rispetta il piano ambientale. Questo va detto. Tanto è vero che lo scudo non ha nessun senso per il semplice motivo che sta rispettando quello che doveva fare. Quindi dal punto di vista ambientale lo sta rispettando. Poi è chiaro che noi chiediamo di più”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



EX ILVA, VERTICE FRA IL GOVERNO E ARCELORMITTAL PREVISTO OGGI

Si apre un’altra giornata cruciale per il futuro dell’ex Ilva, visto che per oggi è previsto l’incontro fra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e i vertici di ArcelorMittal. Come riferisce Sky Tg24, il governo si dice pronto a trattare con il gruppo indiano, solamente nel caso in cui lo stesso decida di sospendere la procedura di revoca del contratto già avviato in tribunale. Il premier è comunque intenzionato a trovare un accordo che vada bene a tutte le parti in gioco, a cominciare dagli operai, e dai famosi esuberi di 5000 posti giudicati eccessivi dall’esecutivo giallorosso. Per quanto riguarda lo scudo penale, invece, dovrebbe essere reintrodotto, nonostante ferma opposizione del Movimento 5 Stelle. Al tavolo del confronto siederanno, oltre al presidente del consiglio, anche il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nonché il titolo delTesoro, Roberto Gualtieri. Dall’altra parte, Lakshmi e Aditya Mittal, ceo e cfo del gruppo AM, nonché Lucia Morselli, amministratore delegato per l’azienda in Italia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



EX ILVA, INCONTRO CON ARCELORMITTAL PREVISTO PER DOMANI

Si terrà domani un vertice fra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nonché i massimi esponenti di ArcelorMittal, leggasi Lakshmi e Aditya Mittal, padre e figlio, ceo e cfo del gruppo indiano. Si partirà dalla prima richiesta dell’esecutivo, togliere i cinquemila esuberi, una cifra che il governo giallo-rosso ritiene inaccettabile. Al fianco di Conte ci sarà il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nonché il titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, e l’obiettivo, ovviamente, è evitare la “fuga” di ArcelorMittal. Negli ultimi giorni, come sottolineato da IlSecoloXIX, pare essersi diffuso un moderato ottimismo in seno al governo, alla luce anche della decisione di AM di bloccare lo spegnimento degli impianti, come invece preventivano la scorsa settimana. A complicare i piani indiani, molto probabilmente, le due indagini avviate a Milano e a Taranto, alla ricerca di eventuali “sospetti”, anche se per ora non vi è nessuno sul banco degli imputati.



EX ILVA, VERTICE GOVERNO-ARCELORMITTAL: IL PARERE DI ZINGARETTI

Il governo offrirà ammortizzatori sociali fino ad un massimo di tremila esuberi, ma anche sconti sugli affitti e sulle bonifiche, e l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nella società titolare degli impianti. Dubbi invece per quanto riguarda lo scudo penale, che dal governo assicurano non si tratti di un problema, anche se il M5s a riguardo si è sempre mostrato contrario al suo reinserimento. «C’è in questo momento un dialogo con l’azienda – le parole di Patuanelli – chi deve fare il primo passo è l’azienda e non deve parlare più di 5mila esuberi». Sulla vicenda si è anche espresso il segretario generale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che nel corso della sua visita a Taranto ha spiegato: «È evidente che bisogna costruire una proposta di sviluppo che coinvolga la comunità locale. Questo vuol dire l’acciaieria, con progetti di sviluppo che tengano insieme produzione e il tema della salute e dell’ambiente, ma anche investire su Taranto una città ferita che si aspetta una presenza pubblica su tanti capitoli: servizi, qualità della vita, università, sanità. Questo è compito dello Stato».