Ci saranno anche gli Ex Otago sul palcoscenico del Concerto Primo Maggio 2019, l’evento musicale di Cgil, Cisl e Uil trasmesso da Piazza San Giovanni a Roma su Rai3. La ventinovesima edizione del Concertone del Primo Maggio vedrà alla conduzione per il secondo anno consecutivo Ambra Angiolini e Lodo Guenzi, il cantante de Lo Stato Sociale. Sul palcoscenico alcuni dei nomi più importanti della musica pop, rock e rap: da Achille Lauro ai Subsonica, da The Zen Circus a Ghali, da Ghemon a Carl Brave. E ancora Gazzella, Motta, Negrita, Rancore, Ghali, Anastasio e tanti altri. Protagonisti anche gli Ex Otago, la band indie che ha partecipato per la prima volta proprio quest’anno al Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2019 con il brano “Solo una canzone”. Da Sanremo al Concertone del Primo Maggio il passo è stato breve, visto che la band indie ha riscosso un grandissimo successo di critica e pubblico.
Ex Otago a Sanremo 2019
La band rivelazione dell’ultimo Festival di Sanremo 2019 ha raccontato della loro prima esperienze a Notizie.it: “Sanremo per noi è stata una bellissima esperienza, oltre a essere una dimostrazione che dopo 15 anni di carriera abbiamo ancora qualcosa da dire“. Riguardo la classifica finale che tante polemiche ha creato, gli Ex Otago hanno precisato: “abbiamo ricevuto da parte di tutti un sacco di affetto e il nostro 13esimo posto ce lo portiamo a casa con tanto orgoglio. Siamo andati a Sanremo con un’idea ben precisa, ovvero quella di focalizzarci su ciò che ci piace più fare e ci viene meglio: cantare. La competizione non ci è mai interessata”. Subito dopo Sanremo, la band ha pubblico il disco “Corochinato“, il cui titolo è nato in maniera davvero originale: “Corochinato non si riferisce solo a un aperitivo tipico genovese, ma anche e soprattutto alle persone comuni, semplici, come noi“.
Genova, “una gabbia da cui voler scappare il prima possibile”
La band ha anche raccontato il suo odio ed amore per la città di Genova definita dal frontman Maurizio Carucci come: “una gabbia da cui voler scappare il prima possibile ma anche una casa che come lei non c’è nessuno“. Nati e cresciuti a Marassi, quartiere periferico del capoluogo ligure, il frontman non nasconde che la città ha sicuramente giocato un ruolo importante nella composizione delle loro canzoni: “Genova e la periferia influiscono moltissimo sul nostro modo di fare musica” rivelando: “Abbiamo un rapporto quasi viscerale con lei. Pensiamo che sia una città che ti lascia il segno nel bene e nel male e che ti porti sempre dietro ovunque tu vada. Per questo è molto presente nella nostra musica, ci viene naturale“. La band ha poi raccontato quanto dolore abbia provocato in loro e nei genovesi la tragedia del ponte Morandi: “ci ha provocato molto dolore e tristezza al momento. Però subito dopo è nato in noi e in tutti i genovesi una grande voglia di riscatto e di tornare più forti di prima“.