Sarebbe un ex pastore evangelico l’uomo di 83 anni arrestato nelle scorse ore in quel di Trento con l’accusa – pensatissima, ma ancora tutta da verificare seconda la più classica delle presunzioni di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio – di aver abusato di una bambina di 7 anni: a portare sulle pagine della cronaca la notizia è stata la redazione di Ansa; mentre dietro alla denuncia contro il prete ci sarebbe una volontaria della Caritas che ha raccolto la confidenza del padre della piccola e l’ha segnalata ai Servizi sociali.



Secondo quanto ricostruito da Ansa gli abusi da parte del pastore evangelico risalirebbero alla fine del 2022 o all’inizio del 2023 quando la bambina di 7 anni – assieme ovviamente ai suoi genitori – era stata ospitata dall’83enne all’interno della comunità di accoglienza che gestisce in Trentino dopo il loro arrivo dal Camerun: non è chiaro se sia trattato di abusi ripetuti nel tempo o di un singolo evento, così come non è chiaro neppure fino a che punto si sia spunto il pastore prima che la giovanissima vittima decidesse di raccontare l’accaduto.



Ciò che è certo è che, avviata la segnalazione ai Servizi sociali, le forze dell’ordine di Trento non hanno impiegato molto prima di arrestare l’83enne, così come sappiamo per certo che la comunità evangelica ha immediatamente sollevato l’uomo del suo incarico ecclesiastico dopo che è stata informata – forse dai Servizi, forse dai Carabinieri – dell’accaduto.

Trento, l’ex pastore evangelico abusa di una bambina di 7 anni: cosa è successo

Come precisavamo già in apertura, per ora quelle mosse contro l’ex pastore evangelico sarebbero solamente accuse in via di verifica, ma stando a quanto racconta ancora una volta Ansa sarebbero numerose le testimonianze raccolte dagli inquirenti a sostegno dell’accusa; così come parrebbe che ci sia anche un qualche file audio in cui l’83enne conferma di aver abusato della bambina di 7 anni.



La vicenda degli abusi era già emersa la scorsa estate quando i genitori della piccola avevano iniziato a nutrire alcuni dubbi ed erano riusciti a farle raccontare l’accaduto: in un primo momento – scoraggiati dall’autorità del pastore evangelico e dalla gentilezza che gli aveva fatto ospitandoli – avevano deciso di tacere; solo in un secondo momento il padre della vittima aveva raccontato tutto in confidenza ad una volontaria della Caritas che – a sua volta – ha segnalato l’accaduto ai Servizi sociali che hanno fatto partire la denuncia formale.