Francia “miope” sulla politica africana? L’accusa arriva da un ex rappresentate francese alle Nazioni Unite

Il colpo di stato militare in Niger può risvegliare vecchi campanelli d’allarme ed evidenziare lacune di una politica internazionale non sempre puntuale e risolutiva. E può succedere che sia proprio un ex rappresentante della Francia a denunciare presso le Nazioni Unite la cecità di Parigi sul continente. In un pezzo del Point vengono evidenziati tutti i nodi da sciogliere appartenentesi ad un sistema ed una strategia politica, quello francese, che viene accusata di non aver “saputo accettare che le sue ex colonie siano ormai indipendenti e trattarle di conseguenza”. Nel medesimo articolo, si parte da un presupposto che non ammette repliche: i giovani africani sono stufi e stanno soffrendo oltremodo questa situazione di incertezza, pagando un prezzo salatissimo.



“La scintilla che ha dato fuoco alle polveri è l’intervento militare in Mali nel 2013. Non solo, nel corso del tempo, i liberatori – è così che furono accolti i francesi – sono diventati sempre più degli occupanti, ma, lungi dal ridurre la minaccia terroristica, l’operazione è stata anche accompagnata, anno dopo anno e nonostante i nostri successi sul campo, dall’estensione progressiva del raggio d’azione dei jihadisti (…)”, la ricostruzione che sembra appunto voler puntate i fari sulla miopia di Parigi sul continente.



“La nostra politica africana ci sta crollando addosso”

Nell’articolo si sottolinea come il Sahel, una delle regioni più povere al mondo, sia diventata un campo di battaglia, dove atrocità e sofferenza sono all’ordine del giorno. Quindi l’accusa alla strategia politica, evidentemente ritenuta fallimentare e poco incisiva. “La nostra politica africana ci sta crollando addosso. Cambiamola completamente. Il presidente della Repubblica ne aveva capito la necessità, ma si è fermato a metà strada dinanzi alla resistenza delle routine, in particolare quelle militari”, si legge nel testo dell’articolo.



Le soluzioni, immediate e apparentemente di facile applicazione, sarebbero molteplici: “Riduciamo drasticamente i nostri effettivi sul campo. Chiudiamo le nostre basi che non hanno altra giustificazione se non l’intervento negli affari africani. Perché, tra l’altro, le abbiamo conservate per così tanto tempo”.