Recentemente sulle pagine di cronaca nera inglese si parla parecchio della storia dell’ex spia britannica, che ha lavorato sia per l’MI5 e l’MI6, e che rientrato in patria, in preda ad una serie di deliri derivati dallo stress post traumatico, ha ucciso brutalmente sul figlio. Tutto è successo lunedì, quando le forse dell’ordine inglese sono state allertate su di un bambino (il cui sesso reale è secretato) che aveva perso conoscenza all’interno del suo appartamento.
Giunti nella casa dell’ex spia britannica (senza ovviamente sapere che facesse parte dei servizi segreti del Re), hanno trovato una scena raccapricciante. Il bambino, che il quotidiano inglese Times che ha ricostruito l’intera vicenda chiama “Noor”, era freddo al tatto, non respirava ed era completamente ricoperto di ferite, dalla testa ai piedi. L’appartamento, inoltre, non era arredato ed assieme al piccolo si trovata solo suo padre (chiamato “Abdi”), ovvero l’ex spia britannica. Trasportato assieme al figlio, l’uomo non avrebbe proferito alcuna parola, né in macchina, né in ospedale, dove i medici hanno provato inutilmente a rianimare il piccolo Noor. Poche ore dopo Abdi è stato tratto in arresto con l’accusa di omicidio.
La storia dell’ex spia britannica che ha ucciso il figlio
Davanti al caso del piccolo Noor, non sapendo che il padre era un’ex spia britannica, gli investigatori pensavano di trovarsi davanti al peggiore caso di abuso su minore che avessero mai trattato. Tuttavia, ben presto iniziò a stagliarsi sulla vicenda un alone decisamente misterioso, a partire dal fatto che l’uomo fosse completamente incosciente di quanto successo, non aveva un movente preciso e neppure nessuna condanna.
Mandato in osservazione psichiatrica per alcuni comportamenti sospetti, l’ex spia britannica ha iniziato a bere l’acqua del gabinetto, raccontando ai medici di sentire l’odore dei cadaveri e vedere decapitazioni davanti ai suoi occhi. Circostanza ancora più particolare, i medici all’interno del suo stomaco hanno trovato un’infestazione di insetti. La realtà divenne evidente quando i servizi segreti mandarono una lettera agli inquirenti, raccontando che si trattava di un’ex spia britannica esonerata dal servizio. Dopo l’arruolamento, si è riusciti a ricostruire, venne spedito in Pakistan, infiltrato in un campo di jihadisti. Al loro servizio Abdi era incaricato di lavare e seppellire i cadaveri dei terroristi, mentre era stato testimone (e forse esecutore) della morte di un’intera famiglia, tra cui un bambino che dovette decapitare personalmente. Ora, dopo l’uccisione violenta di suo figlio, l’ex spia dovrà scontare l’ergastolo.