QUORUM MIRAGGIO PER REFERENDUM GIUSTIZIA: AFFLUENZA KO

I primi veri risultati li daranno gli exit poll dopo le ore 23, ma il destino per i 5 Referendum Giustizia 2022 sembra comunque ormai segnato: i risultati dell’affluenza raccolti finora – sebbene parziali – sono comunque “pessimi” per i promotori dei quesiti abrogativi.



Alle ore 19 hanno votato per il Referendum 2022 solo il 14,66% degli aventi diritto di voto: il che significa che, a meno di “impennate” clamorose del voto nelle ultime ore disponibili, i 5 quesiti sulla Giustizia si avviano a non essere validati dal voto degli italiani. Alle ore 23 emergeranno i primi exit poll sui quesiti, mentre dalle 23.30 saranno a disposizione le proiezioni, sulla base dei voti scrutinati nelle sezioni, sempre relative ai quesiti referendari. Secondo quanto stimato dal fondatore del Centro studi-sondaggi YouTrend, Lorenzo Pregliasco, «Dati di partecipazione veramente minimi per il referendum. Salvo sorprese nelle ultime ore, si avvia a essere il meno votato della storia». Il quorum del 50% più uno dei voti, a questo punto, appare assai più che un miraggio per chi ha sostenuto, appoggiato e votato i 5 quesiti sul tema Giustizia. DIRETTA Referendum Giustizia – 5 quesiti Referendum: quali sono – Come si vota – LIVE Elezioni 2022: dati Comunali in tempo reale



REFERENDUM GIUSTIZIA 2022: VERSO GLI EXIT POLL, GLI ULTIMI SONDAGGI

Quorum sì, quorum no

: si snoda su questo doppio binario il Referendum popolare abrogativo nell’Election Day del 12 giugno 2022 in attesa dei primi risultati e degli exit poll. Occhi puntati dunque suI 5 quesiti a tema giustizia, in attesa dei primi exit poll che dopo le ore 23 – alla chiusura dei seggi – diranno probabilmente da subito se il quorum del voto referendario sia stato superato o meno.

A differenza dei Referendum costituzionali, il voto popolare abrogativo impone per essere ritenuto valido nei risultati che venga raggiunta la soglia del 50% più 1 degli aventi diritto di voto che si sono recati alle urne. I quesiti all’attenzione degli italiani, li ricordiamo sono i seguenti: incandidabilità dopo la condanna; custodia cautelare durante le indagini; separazione delle carriere; valutazione avvocati sui magistrati e riforma dell’elezione del CSM. Più che la sfida tra chi voterà SÌ o NO, il vero banco di prova del Referendum Giustizia 2022 riguarda chi andrà a votare e chi rimarrà a casa: come storicamente ormai avviene in ogni votazione sui Referendum abrogativi, tendenzialmente chi si reca alle urne è per votare SÌ all’abolizione della norma in questione. Ebbene, nei sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale da Ipsos per “Il Corriere della Sera” emergeva come solo il 56% degli italiani sapesse del voto sui Referendum del 12 giugno; di questi, appena il 28% dice che si recherà sicuramente alle urne per votare. Per questi motivi, in attesa della conferma o smentita dei primi exit poll, i sondaggi dell’istituto di Nando Pagnoncelli ritengono che l’affluenza finale sarà compresa tra il 27 e il 31% degli aventi diritto di voto: se così fosse, il Referendum sarebbe ritenuto non valido anche se dovesse vincere il SÌ all’abolizione delle 5 norme in oggetto nei quesiti.



SONDAGGI E EXIT POLL REFERENDUM GIUSTIZIA 12 GIUGNO 2022: QUORUM A RISCHIO?

Aspettando gli exit poll, Tra gli elettori maggiormente a conoscenza dei Referendum Giustizia di oggi 12 giugno, è la Lega con il Pd che registrano il maggior numero rispetto agli altri partiti: il 69% degli elettori di Carroccio e Partito Democratico dicono di conoscere i contenuti della votazione.

Alla domanda specifica – sempre nei sondaggi Ipsos che anticipano prima del silenzio elettorale i dati da conoscere poi con i primi exit poll – “Lei con quale probabilità pensa che andrà a votare?”, solo gli elettori della Lega farebbero superare il quorum: il 55% del Carroccio afferma di essere convinto sul voto, dato che però scende al 42% tra gli elettori di Fratelli d’Italia, 30% Forza Italia, 28% M5s, 26% Pd e 15% tra indecisi e astenuti. Sempre osservando i dati emersi dal sondaggio Ipsos, anche i contenuti stessi dei 5 Referendum sulla giustizia vengono visti con “diffidenza” dall’elettorato intervistato: il 71% dichiara il non voto o la scheda bianca o nulla al quesito sull’abolizione della legge Severino (quesito 1), 69% per le misure cautelari (quesito 2), 73% per equa valutazione magistrati (quesito 4), 69% al Referendum sulla separazione delle funzioni tra giudici e pubblici ministeri (quesito 3), 73% per riforma Csm (quesito 5).

Oltre ad essere dunque a rischio il quorum, tra i convinti ad andare al voto dei 5 quesiti referendari non tutti si dicono disposti a votare SÌ: dai sondaggi Ipsos di fine maggio, il No vincerebbe sul quesito Severino (56%), misure cautelari (54%), mentre prevale il SÌ per separazione funzioni (84%), voto avvocati (71%) e abolizione firme per candidarsi al Csm (70%). A domanda schietta poi sul quorum, solo 1 italiano su 5 si dice convinto che il quorum verrà raggiunto: il 48% punta sull’invalidità dei Referendum Giustizia, il 32% non si esprime.