L’export agroalimentare è un settore su cui l’Italia può e deve puntare, tanto più oggi, nel periodo di ripresa post-Covid; tanto più se questo settore ha mostrato di saper tenere testa alle sfide imposte dalla pandemia, attestandosi anzi su una crescita positiva, sfiorando quota 221,1 miliardi di euro (in progressione del 3,5% su base annua) nel primo semestre 2020, una cifra corrispondente all’11% dell’esportazione complessiva di beni e servizi. Se ne è discusso al convegno organizzato lo scorso martedì dall’associazione “Il Chiostro per la trasparenza e professionalità delle lobby”. Fatto in Italia, richiesto nel mondo: l’export che ci rende eccellenti: questo il tema del dibattito, che si è svolto presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E che ha trovato un punto d’accordo in una conclusione unanime: occorre ripensare una cooperazione virtuosa fra Governo, Ambasciate, Istituti di Cultura e Istituto per il Commercio Estero (ICE) per l’export dell’agroalimentare italiano. «La crisi causata dal Covid-19 – così il Segretario Generale dell’associazione Angela Marcheseha fatto emergere il ruolo sempre più cruciale e necessario di raccordo che il rappresentante di interessi compie tra istituzioni e imprese». «Per la ripresa post-Covid – ha sottolineato analogamente il Presidente dell’associazione, Giuseppe Mazzeil’Italia deve far leva sulle esportazioni, in primis agroalimentari, e non perdere occasioni».



Il convegno ha visto la partecipazione del Sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano, che ha ribadito l’impegno del Governo a supporto delle imprese, impegno testimoniato dalle risorse messe a disposizione col Patto per l’Export e dall’integrazione, voluta dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) e prevista dall’ultima Legge di Bilancio, di sei esperti agricoli nel contingente di esperti attivo presso le Ambasciate italiane strategiche per il comparto agroalimentare (Londra, Washington, Pechino, Tokyo, New Delhi, Brasilia). «Il nostro impegno mira a garantire una attenzione ancora maggiore alle attività diplomatiche sul versante tecnico e su quello promozionale», ha detto Di Stefano. «Un ulteriore strumento – ha aggiunto – è poi quello del portale Export.gov.it, che fornisce un quadro chiaro, attraverso step semplici e intuitivi, alle piccole e medie imprese». Richieste che erano state avanzate proprio dal MIPAAF: «Il comparto agroalimentare ha dimostrato tutta la sua strategicità durante il lockdown. Ora è fondamentale che le nostre imprese non perdano questa stagione di grande impegno sulle esportazioni», ha commentato il Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate. «È necessario ragionare come Sistema Paese – ha concluso L’Abbate  –, con le Istituzioni e l’imprenditoria che sappiano dialogare e collaborare in maniera sinergica per comuni obiettivi. In alternativa, l’Italia rischia di non essere in grado di vincere le sfide future».

Leggi anche

Buoni Pasto, le novità dal primo gennaio 2025/ Cosa cambia? Tetto massimo sulle commissioni del 5%Alain Ducasse “cede” alla pasta/ Lo starchef introduce spaghetti e tagliolini nel ristorante di Napoli