L’Istat ha reso noto che, nel mese di maggio 2022, è proseguita ininterrottamente la crescita congiunturale dell’export italiano, trainata soprattutto dalle vendite di beni strumentali e intermedi. Nella media dell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale è stata molto positiva e, come sottolinea ancora Istat, la crescita dell’export ha segnato una decisa accelerazione su base annua (+26,2%, a fronte di un +11,9% ad aprile).
Questi risultati non sono affatto casuali. Basti pensare al supporto che, negli ultimi anni, il Governo italiano, tramite il ministero degli Esteri e l’azione dell’ICE, è stato in grado di fornire alle Pmi che volevano espandersi sui mercati esteri. Ma non solo: nel 2021, come riporta Il Sole 24 Ore, le Camere di commercio italiane all’estero hanno assistito oltre 53mila Pmi e coinvolto 90mila operatori esteri, con un investimento complessivo di 40 milioni di euro. Quasi la metà di queste 53mila Pmi opera nell’agroalimentare, a conferma di quanto quest’ultimo settore stia crescendo esponenzialmente sui mercati esteri: nel 2021 ha raggiunto i 52 miliardi di euro di esportazioni, con un potenziale di crescita ancora maggiore.
Ma quello agroalimentare non è l’unico settore dell’industria italiana che sta crescendo grazie ai mercati internazionali. Lo sviluppo all’estero, infatti, rappresenta uno dei driver di crescita più importanti per tutte le Pmi del made in Italy: dal turismo alla moda e dalla cultura alla meccanica, passando per l’arredamento. A giocare un ruolo fondamentale in questo processo sono stati indubbiamente i canali digitali: a cominciare da Alibaba.com, l’export online B2B si è reso responsabile del 28,3% di tutte le esportazioni italiane.
Tuttavia, se da un lato i canali di digital export hanno permesso ai venditori italiani di entrare facilmente in contatto con buyer provenienti da tutto il mondo, dall’altro non hanno risolto le criticità e gli ostacoli solitamente legati al commercio con l’estero. Ostacoli che, a causa degli shock e delle tensioni globali che hanno caratterizzato gli ultimi anni, rischiano di diventare sempre più grandi e di far fallire importanti occasioni di business. Come fare, allora, a cogliere le opportunità che i mercati internazionali riservano al made in Italy, senza farsi frenare da impedimenti di tipo doganale piuttosto che logistico?
La soluzione non può che essere quella di affidarsi a chi detiene le opportune competenze nell’ambito del diritto doganale e delle spedizioni internazionali, che può fornire il proprio supporto alle imprese che intendono operare con successo all’estero, usufruendo delle piattaforme online B2B come trampolino di lancio. Non è un caso, infatti, che proprio Alibaba.com abbia instaurato delle partnership con i migliori professionisti nei campi della consulenza e della logistica fra cui la stessa Number 1 International.
Essere digital, oggi più che mai, non è sufficiente per affermarsi nel commercio internazionale, che da qualche anno a questa parte sta diventando sempre più complesso e incerto. Ai processi di digitalizzazione aziendale devono affiancarsi, pertanto, le opportune competenze legate all’internazionalizzazione delle imprese, che possono essere messe a disposizione da professionisti ed esperti operanti da anni nei campi della consulenza e delle spedizioni internazionali.
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